Come nasce il nome del progetto La Polvere di Emme?
La scelta del solo nome “La Polvere”, fu quella che feci in una delle prime band dove ho militato a Napoli, nome ispirato dal libro di John Fante “Chiedi alla polvere”, il cui titolo mi ha sempre affascinato, per la sua capacità di riassumere in una semplice e breve frase, un concetto molto più vasto. Proprio per questo ho attinto da questo titolo il nome della band, perchè l'ho trovavo perfetto per rappresentare il concetto che si voleva sviluppare nel progetto musicale, ovvero quello di realizzare brani che tendessero a indurre domande in chi li ascoltava; questo spiega anche il perchè della presenza del punto interrogativo all’interno del logo. La Polvere è diventata poi La Polvere di Emme, quando il progetto musicale si è trasformato da band ad un progetto solista, ed esplicitare in questo modo un senso di appartenenza e l’idea che quella nuova Polvere che era nata, era quella dell’unico e solo Emme.
Cosa ha spinto Emme a trasferirti a Bologna?
La necessità di cambiare prospettive, e inizialmente pensare di farlo lontano da Napoli, una città fatta di tanti colori e sfaccettature, era davvero impensabile, ed è per questo che mi sono affidato a Bologna, una città che da quando l'ho conosciuta, ho sempre portato nel cuore, città che poi mi ha ricompensato, trasformando in realtà la meravigliosa favola di realizzare un disco. Ed è così che questo disco, intitolato "Favole a testa in giù", è diventato di più di una semplice raccolta di brani, infatti si è trasformato in una sequenza di favole, o forse meglio, in un'unica e sola favola composta di 11 momenti, che insieme rappresentano forse, la favola di Emme.
Chi si cela dietro Emme?
Mi piacerebbe si celasse qualcuno, perchè così mi sentirei forse un supereroe, ma non avendo superpoteri, so bene di non esserlo, pertanto ho deciso di fare qualcosa di diverso dal celarmi, infatti ho deciso di farmi intravedere. La realtà è che, in un mondo dove governano i social e dove l'apparire conta di più dei contenuti che si vuole divulgare, anche il celarsi è divenuta come un'estrema forma di voler apparire, pertanto per evitare che la mia immagine prendesse il sopravvento sui miei contenuti, ho dovuto mettermi in bilico tra il farmi vedere ed il nascondermi, e quindi ecco perchè mi si vede nei video in silhouette, nelle foto a volte con il volto non del tutto visibile, tutto realizzato nell'estremo tentativo che di me possano arrivare più frasi che foto.
Cosa puoi anticiparci del prossimo album che uscirà nella seconda metà del 2024?
Il disco presenterà tutti e 4 i singoli già pubblicati sui maggiori distributori digitali, più altre 7 favole, tutte che inseguono le linee dei 4 brani che le hanno precedute, quindi con arrangiamenti controcorrente, che preferiscono archi e fiati all'elettronica dell'attuale musica indie, voce a volte sussurrata, a volte che interpreta il momento e che non si fa sconfiggere da un vocoder. Un cd che sarà un insieme di spunti, volti ad indurre una miriade di dubbi e di domande, che voglio nascano in chi lo ascolterà.
Oltre al prossimo album, che progetti avete per il futuro?
Per ora siamo completamente concentrati sul far girare il più possibile l'intero album, sia per via mediatica che per live, soprattutto live, dove vogliamo riproporre il più possibile, il meraviglioso spettacolo che abbiamo portato sul palco in questi nostri ultimi concerti, che prevede un'esibizione in veste acustica, composta da due chitarre e da un violoncello. Finita questa fase, poi ci dedicheremo sicuramente al prossimo disco, che è già nella mia testa, e dove le favole cederanno il posto alle lettere, lettere anche queste particolari, perchè provenienti dal domani. Ma questa è una storia di domani, e non di oggi.
La Polvere di Emme
