Ciao YadRose raccontaci del tuo ultimo brano, cosa esprime?
Il mio ultimo brano, “Soli”, è tratto dal mio primo EP “Borderline”. Il brano riflette una condizione esistenziale per la quale tutti siamo soli in sostanza, ma nella solitudine possiamo e dobbiamo splendere lo stesso. Il gioco di parole nel titolo tra “soli” (pl. di solo) e “soli” (pl. di sole) rende bene l’idea.
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Che messaggio vuoi mandare a chi ti ascolta?
Il messaggio che voglio mandare a chi mi ascolta è di essere sé stessi e di non aver paura di fallire. Si tende sempre a sopravvalutare un obiettivo dopo averlo già raggiunto ma quello che davvero ti porta a raggiungerlo è crederci prima ancora di ottenerlo.
Come nasce l'ispirazione per la tua musica e quanto c’è di autobiografico?
La mia musica ha attraversato tante fasi tante quante ne ho attraversate io. Ho iniziato a scrivere con una certa costanza quando ascoltavo solo Lady Gaga, era il mio punto di riferimento. Poi ho conosciuto meglio altri generi e tanti artisti internazionali che mi hanno aperto di più le vedute. Ad oggi ogni cosa può essermi d’ispirazione per fare musica, l’arte rende tutto eterno ed è bellissimo.
Quali sono i tratti distintivi dei tuoi pezzi?
I miei pezzi sono tutti pezzetti di YadRose. Sono autentici. Ho molte ispirazioni ma non parto mai con l’idea di fare un pezzo uguale alla hit di un altro artista. Penso sia un ragionamento già sbagliato in partenza.
Quali artisti del panorama italiano o internazionale pensi ti abbiano influenzato maggiormente e con chi ti piacerebbe collaborare?
Panorama internazionale senza dubbio Lady Gaga, ma apprezzerei molto anche The Weeknd. Tra gli italiani, Izi e Madame.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mi auguro di fare sempre meglio e non spegnere l’entusiasmo che è in me, come i bambini. La musica mi cura e mi rende felice, spero di continuare così.
