NANA X: dentro le righe della sua “Natura”

Con “NATURA (brucia le ferite)”, NANA X compie il suo passo più sincero e vulnerabile: un brano che unisce radici classiche, sperimentazione elettronica e un’urgenza emotiva che diventa racconto. La giovane cantautrice trasforma l’inquietudine in movimento, il dolore in presenza, costruendo un linguaggio musicale personale fatto di chitarra, voce e coraggio. In questa intervista si confessa con lucidità e dolcezza, raccontando la rinascita interiore che ha acceso il suo nuovo percorso artistico.

COVER NATURA (1)

“NATURA (brucia le ferite)” è una confessione che mescola dolcezza e rabbia. C’è un momento preciso della tua vita che ha acceso questa scintilla?
Credo sia stato quando ho ricominciato a credere in me stessa, a non sabotarmi più. Ad essere me, senza compromessi.

Nel brano sembri bruciare simbolicamente ciò che ti ha ferita. Che cosa significa per te, oggi, trasformare il dolore in presenza?
Parlo per me ovviamente: È una continua scoperta. In questi mesi ho cercato di trasformare il dolore in qualcosa di più potente, qualcosa che mi formasse e mi facesse in qualche modo progredire come persona. Credo ci voglia del tempo, non ho fretta.

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Le tue radici classiche e la sperimentazione elettronica convivono con grande naturalezza. Come si incontrano questi due mondi nel tuo processo creativo?
Parto quasi sempre dalla chitarra classica che rappresenta le mie radici, poi in studio con Enrico Jenny faccio il resto. Anche questa è una continua scoperta e sperimentazione, senza pretese, senza seguire schemi definiti. Mi diverto molto così.

“Natura” come titolo suggerisce un ritorno all’essenza. È una fuga o una riconciliazione con te stessa?
Non è una fuga, ma è un ritrovarmi. Far uscire una parte di me che forse ho tenuto nascosta per troppo tempo.

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