Leea Clem e la forza di essere sé stessi in “fare la brava” | INTERVISTA

Con “fare la brava”, Leea Clem firma un brano che unisce energia dark pop e introspezione. L’artista pugliese sfida gli stereotipi femminili e le imposizioni sociali, raccontando la necessità di restare autentici. Tra empowerment e consapevolezza, la giovane cantautrice trasforma la vulnerabilità in potenza espressiva.

Quanto ti rappresenta oggi il brano “fare la brava” rispetto ai tuoi esordi musicali?

Beh sicuramente mi rappresenta molto di più rispetto a ciò che ho scritto 4 anni fa, perché nel frattempo sono cresciuta, ho acquisito più maturità e ho capito meglio il mio sound. Chiaramente però, al tempo, ogni brano mi rappresentava al massimo, perché racchiudeva una determinata versione di me. “fare la brava” è il primo brano in cui mi espongo di più per il sociale, ma è un argomento che comunque, in maniera implicita, ho affrontato in tanti diversi momenti, quindi probabilmente questo brano rappresenta me e tutte le mie ‘versioni precedenti’ alla perfezione.

C’è stato un momento particolare che ha ispirato la scrittura di questo singolo?

Non proprio. Ero in un periodo di scrittura molto intensa, dovevo scrivere un determinato numero di brani in davvero pochissimo tempo e ho semplicemente iniziato a pensare a quali argomenti volessi trattare e questo è apparso nella mia mente con grande naturalezza.

Nel panorama musicale italiano, senti di avere uno spazio ben definito o ti capita ancora di doverlo conquistare?

Diciamo che sono ancora agli inizi, quindi sto ancora ‘lottando’ per ricavarmi il mio piccolo spazio in questo mercato. Apprezzo però tantissimo il piccolo seguito che già ho, che mi mostra sempre tantissimo supporto.

“Fare la brava” lancia un messaggio forte alle nuove generazioni. Quale risposta ti aspetti dal tuo pubblico?

Spero innanzitutto che il messaggio venga capito. È una canzone molto ballabile, molto vivace, direi anche molto facile da ascoltare, che racchiude questo messaggio per me così importante. Vorrei che il mio pubblico supportasse questo messaggio e vorrei che aiutasse qualcuno a non sentirti sbagliato all’interno di questa società.

Quanto conta per te oggi il legame con la tua città d’origine nel tuo percorso artistico?

Direi che non è centrale o fondamentale rispetto al tipo di musica che faccio. Il mio sound è molto internazionale e si discosta completamente dalla tradizione barese. Però quasi tutto il mio team è pugliese, quindi in questo senso rimango ancora legata a questa regione.

Quali sono i prossimi passi del progetto “Sweet Revenge” e che direzione prenderà la tua musica?

Non voglio spoilerare troppo hahaha. Già il nome dell’EP è molto più che abbastanza. Dico solo che ci saranno tante altre sorprese e non vedo l’ora che esca tutto. Questo EP mischierà il dark pop con l’R&B e soprattutto mischierà la mia parte più vivace e potente con quella più intima e fragile.

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