INTERVISTA A LAPOLVERIERA

Dal 15 novembre 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “SIBILLA”, il nuovo singolo de Lapolveriera feat. Meganoidi che anticipa il nuovo ep “Un posto in cui tornare” in uscita il prossimo 13 dicembre.

“Sibilla” è un brano che esplora la complessità della salute mentale attraverso la prospettiva di una giovane ragazza che si sente emarginata. La narrazione mette in luce le esperienze di pregiudizio e solitudine che affronta, evidenziando come la sua condizione possa farla sentire isolata dalla società.

Conosciamoli meglio!

Come nasce la vostra band e come mai questo nome d’arte?

Ciao! La nostra band nasce ufficialmente a fine 2019, quando abbiamo mangiato una pizza e abbiamo deciso che avremmo provato a combinare qualcosina con la musica. Dal “divertimento” all’”urgenza di scrivere” il passo è stato breve. Veniamo tutti da background musicali diversi, e ci siamo conosciuti molti anni fa perché il Mara (Giovanni Maragnoli, quello che poi è diventato il cantante) era il capo scout degli altri tre. Pochi anni di differenza ma una gran voglia di suonare. E quando – qualche tempo dopo la fine dell’esperienza scout – ci siamo ritrovati, è stato facile partire da dove ci eravamo fermati. Lo raccontiamo sempre come un aneddoto che fa ridere (e di per sé fa molto ridere), ma pensiamo che se fosse andata diversamente non saremmo qui.
Per quanto riguarda il nome, volevamo un nome in italiano, perché scriviamo in italiano. Possibilmente un nome che richiamasse il concetto di esplosione. Il nome “Lapolveriera” nasce a scatola chiusa, sul presupposto di quello che avremmo voluto scrivere, ossia cose mai banali, mai scontate, anche se a volte scomode – esplosive – ci dicevamo sorridendo… E Lapolveriera, finora, è riuscita sempre a rendere concetti anche pesanti o complessi in musica, con un sound che ha dell’indie – rock mai troppo pesante. Il sound, tuttavia, è una cosa che geneticamente è portata a variare: una volta trovati i nostri “imprescindibili”, si tratta di sperimentare. In questo, come nel percorso musicale in generale, non ci riteniamo assolutamente “arrivati”, ma abbiamo ancora tantissimo da imparare e da condividere.

Raccontateci del vostro singolo “Sibilla”. Come è stata a collaborazione con i Meganoidi?

Sibilla (feat. Meganoidi) affronta la tematica della salute mentale. La storia è vista con gli occhi di una ragazza che vive l’emarginazione, i pregiudizi e la solitudine che derivano dalla sua condizione. Sibilla è anche una canzone di rivincita: di fronte ad una società che disprezza ed esclude, Sibilla si toglie ogni maschera e decide di volersi bene così com’è, senza i compromessi imposti da chi la circonda. Nell’arrangiamento di Sibilla abbiamo collaborato – appunto – con i Meganoidi, storica band che non potremo mai ringraziare abbastanza. Il loro contributo alla registrazione del brano, con voce e flicorno, ha dato a questo singolo colore e gusto. Il rapporto personale che ci lega ai Meganoidi, di stima e di ammirazione, ha origine nelle numerose volte in cui abbiamo condiviso il palco assieme. Loro sono fantastici, simpatici e disposti sempre a fare due chiacchiere. Oltre che essere dei musicisti da 10 e lode.

Parlateci del vostro EP “Un posto in cui tornare”. Qualche anticipazione?

Un posto in cui tornare parlerà di luoghi. Non necessariamente luoghi fisici: intendiamo luoghi tutto quello che ci fa sentire a casa, ci fa ritornare, ci fa riappropriare di noi stessi. E quindi sensazioni. Azioni. Passioni. Il fil rouge dell’EP è proprio il “luogo di appartenenza” dei protagonisti delle canzoni.

Quali sono le caratteristiche del vostro modo di fare musica che vi rendono sempre riconoscibili?

Il tratto che ci contraddistingue, potremmo dire così, è l’incastro delle voci nelle armonie: non è scontato, eppure non ci poniamo nemmeno il problema se “non fare qualche controcanto”. Si fa. E piace. Può suonare un po’ retrò ma in qualsiasi formazione si suoni, non manca mai. Assieme a questo, il fatto che nelle nostre canzoni tentiamo di non inserire mai tematiche mainstream o scontate. Ma questo è nel gusto di chi ci ascolta.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

A lungo termine ci piacerebbe trasformare questo sogno in un lavoro, ma accontentiamoci intanto di mettere un passo davanti all’altro: abbiamo tutto pronto per il lancio del nostro secondo disco, appunto, “Un posto in cui tornare” e vogliamo portarlo in tour ovunque perché speriamo vi piaccia almeno tanto quanto piace a noi. Nel breve periodo, stiamo già pensando a nuovi brani in vista dell’estate. Ma su questo, no spoiler!