Il trio catanese Smegma Bovary rompe gli schemi con un’identità sonora che fonde ironia nichilista, provocazione esistenziale e un irresistibile synth pop senile.
Smegma Bovary ha finalmente superato la fase del “furto di identità acusmatiche obsolete” per abbracciare la coscienza della decomposizione di classe, un passo che segna la maturazione di un progetto musicale tanto irriverente quanto intellettualmente stimolante. Il trio catanese, composto da Emiliano Cinquerrui (voce, testi e “campioni rubati”), Giuseppe Schillaci (synth, samples, kaoss pad) e Marcello Caudullo, emerge con la sua ultima proposta, che definiscono senza mezzi termini: SYNTH POP SOCIALISTA.
Artist: SMEGMA BOVARY
Label: Doremillaro [sb] Recs
Data di uscita: 06 Dicembre 2025
Release tipe: digital streaming
L’Estetica del Plagio Macchinale
Il collettivo si posiziona come “operai del plagio macchinale, scissi in impermanenti quasi identità improduttive,” annunciando una resurrezione lavorativa in nome di un “socialismo terminale” la cui missione è “uccidere l’oscena libertà che vi separa da ciò che è sottratto alla voce degli oggetti.” Questa retorica è la cornice concettuale di una musica che vuole essere al contempo intrattenimento popolare e critica feroce.
Gli Smegma Bovary si autodefiniscono “operai sintetici dell’intrattenimento popolare, qualunquisti neurali con minima libido incidentale, plancton delle arti tolte di scena.” Un’auto-definizione che celebra il kitsch e l’anti-eroico, elevando il synth pop senile a veicolo di un disagio generazionale e politico.
Tra l’Osceno e il Letterario
Il nome stesso, Smegma Bovary, è la dichiarazione d’intenti del gruppo: un contrasto provocatorio che accosta il volgare (“Smegma”) alla grande letteratura (“Bovary”), incarnando la fusione di generi che caratterizza la loro musica – pop, psichedelia e persino il neomelodico. Il sound è un mix unico che unisce la malinconia elettronica a un’ironia tagliente.

I loro testi navigano in un assurdo che è allo stesso tempo generazionale, politico e intimista, culminando in slogan paradossali che sfidano ogni convenzione borghese:
La famiglia è la gloria dell’incesto La schiavitù è la gloria dell’arte L’ingiuria è la gloria della preghiera
Il loro inno finale, “Evviva l’agricoltura, evviva la disomia uniparentale, evviva Wendy Carlos”, è la perfetta sintesi di un progetto che unisce l’esaltazione della terra (l’agricoltura), la complessità genetica (la disomia uniparentale) e l’icona della musica elettronica sperimentale (Wendy Carlos).
Smegma Bovary non è solo un progetto musicale, ma un manifesto sonoro per la nuova decomposizione di classe, un’esperienza d’ascolto che promette di destabilizzare e divertire.






