Cinque personalità diverse che si incontrano in una sola voce emotiva: quella di “Falling In Again”. In questa intervista i Fading Into Silence raccontano come nasce un brano che unisce elettronica, metalcore e introspezione, affrontando il tema del ricadere negli stessi errori e trasformando la vulnerabilità in energia sonora.

“Falling In Again” è un brano potente e introspettivo. In quale momento del vostro percorso avete capito che questa canzone sarebbe stata la chiave della vostra identità sonora?
Tutto è nato quando abbiamo iniziato ad arrangiare il brano. Abbiamo unito tutto il nostro background musicale tra musica elettronica, sonorità metal e altre influenze. Dopo il primo mix, è stata chiara la direzione che volevamo seguire anche per gli altri brani, e dato che “Falling In Again” è stato uno dei primi ad essere composti e prodotti, ci ha permesso di avere più chiara la strada da seguire per i successivi.
Il testo affronta il tema delle relazioni tossiche e del ricadere negli stessi errori. È nato da un’esperienza personale o da qualcosa che avete osservato intorno a voi?
È un tema molto comune e lo abbiamo incontrato sia nelle nostre vite private che in quelle di chi ci circonda. Non volevamo raccontare una storia precisa, ma una situazione in cui molte persone potessero riconoscersi e ritrovarsi.
Il contrasto tra strofe elettroniche e ritornelli aggressivi crea una dinamica particolare. Come avete trovato il giusto equilibrio tra melodia e impatto?
Per trovare il giusto balance abbiamo seguito principalmente la linea vocale che è servita da collante per tutto l’arrangiamento del brano. Partendo da quella, la produzione si è sviluppata in modo naturale e ci ha guidati nell’inserire sia gli elementi elettronici sia quelli più pesanti per costruire la dinamica del brano.
Nel singolo convivono vulnerabilità e forza. Pensate che la musica heavy oggi possa essere un linguaggio emotivo più sincero rispetto ad altri generi?
Non sappiamo se definirlo più “sincero”, ma sicuramente più diretto. Permette di esprimere emozioni forti senza doverle filtrare troppo. È uno stile che lascia spazio all’intensità, e questo lo rende efficace per sfogarsi in un modo che pochi altri genere permettono.
Il breakdown finale è cupo, cinematografico. Cosa volevate trasmettere con quella scelta sonora così intensa?
Per noi quella parte è pensata per colpire e lasciare il segno. È il momento in cui possiamo liberarci completamente, sia noi sul palco che il pubblico davanti a noi. Abbiamo inserito diversi elementi sonori che lo rendono unico e siamo molto soddisfatti del risultato!
Dopo “Falling In Again”, come immaginate l’evoluzione del vostro progetto e quali obiettivi avete per il futuro della band?
“Falling In Again” è solo l’inizio del nostro percorso. Abbiamo molta altra musica pronta e stiamo lavorando per portarla dal vivo il prima possibile. Il nostro obiettivo è condividere ciò che amiamo e creare un legame con chi ci ascolta, usando la musica per riempire quel vuoto che ognuno di noi cerca di colmare ogni giorno attraverso le proprie passioni.







