Sonny and the Stork: “Concupiscenza” – Tra rabbia necessaria e poesia cruda | RECENSIONE

“Concupiscenza”, il nuovo singolo dei Sonny and the Stork, non è semplicemente una canzone: è un impatto frontale, un’esperienza emotiva che graffia dentro. Disponibile dal 6 giugno su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica, il brano si presenta come un atto di resistenza contro l’apatia dell’adattamento, contro la perdita di sé nei meccanismi spersonalizzanti del quotidiano. Diego Vermiglio firma un testo che ha il sapore dell’urgenza: nato in una notte agitata, tra insonnia e pensieri che non danno tregua, “Concupiscenza” è uno sfogo bruciante, scritto d’un fiato. Le parole si rincorrono, si ripetono, si strattonano a vicenda: tre giri di frasi come un’ossessione che non lascia scampo. L’arrangiamento accompagna questa escalation con coerenza brutale: parte contenuto, quasi trattenuto, ma cresce in tensione fino a deflagrare in un’esplosione sonora finale che ha il sapore della liberazione. La voce ruvida e piena di crepe di Vermiglio si incastra perfettamente con la batteria pulsante e tagliente di Stefano Carlucci. Il risultato è un equilibrio imperfetto ma potentissimo, dove ogni elemento sonoro sembra spingere nella stessa direzione: quella del vero, del necessario, dell’autentico. “Concupiscenza” parla del disagio di chi non si riconosce, della lotta di chi vuole restare integro in un mondo che appiattisce.

Click here to display content from Spotify.
Learn more in Spotify’s privacy policy.