
C’è una porta che si chiude, e un’altra che si apre. Con “Aspetterò”, Cajo racconta quel momento sospeso in cui un passato affettuoso viene salutato, e un futuro ancora incerto comincia a farsi strada dentro di noi.
Dopo l’uscita dell’album Redivivo, che ha rappresentato una nuova alba artistica per Cajo, e il lancio estivo del singolo “+TTOSTOKE?!”— traccia che ha attraversato le radio e accompagnato il pubblico sotto il cielo estivo — Cajo torna con un assolo intimo e maturo. È dal palco dell’Hiroshima Mon Amour di Torino, durante la presentazione live del disco, che quel percorso è diventato condiviso: bagliori, ascolti, sguardi. Ora è tempo di entrare ancora più nel profondo.

“Aspetterò” è la canzone nata in tempi rapidi, in un gioco di ispirazione: durante le sessioni di registrazione di Redivivo, Cajo ha completato testo, editing e mix nell’arco di 24 ore, quasi come se quel pezzo fosse già lì, in attesa di essere raccontato. Il risultato è un incontro tra bossa nova e new classic: sonorità eleganti, intime, sospese, che lasciano spazio al testo e alle emozioni.
Il brano esplora il tema della sliding door sentimentale: quel bivio emotivo in cui si sceglie di dire addio a chi è stato importante, ma con gratitudine, aprendosi al presentarsi di nuove presenze. È una canzone che cammina fra ricordo e desiderio, fra dolcezza e coraggio.
Oggi “Aspetterò” debutta in radio con l’obiettivo di restare, di entrare negli affetti, di accompagnare l’autunno con una voce che sa di respiro, malinconia e speranza. Non è un singolo di passaggio: è un pezzo pensato per durare.
Presto arriveranno anche contenuti visual, versioni acustiche, racconto video del making-of: per accogliere il brano in tutte le sue sfumature.







