Con “L’inconscio” DSD, nome d’arte di Davide Di Sciullo, firma un brano che esplora in profondità emozioni e pensieri spesso nascosti, con un sound innovativo nato dalla collaborazione con Stefano Iezzi. Dopo vent’anni di carriera, l’artista abruzzese dimostra come scrivere sia per lui una forma di terapia, in grado di tradurre esperienze personali in musica autentica e riflessiva. In questa intervista, emergono le radici creative e i messaggi di un pezzo che parla di memoria, dolore e rinascita.

1. ‘L’inconscio’ è un titolo che richiama subito profondità e mistero. Qual è stata la scintilla che ha acceso questo pezzo?
Mi ha portato a scrivere il pezzo una situazione personale, lo scrivere per me è liberatorio. Quasi una terapia con questo testo ho affrontato un po’ di cose che ho vissuto in questi ultimi anni che mi hanno segnato.
2. Nel brano affronti emozioni e pensieri che spesso restano nascosti. Quanto è difficile metterli in musica senza filtri?
L’ho fatto da 20 anni a questa parte quindi non mi è stato difficile, come dicevo nella domanda antecedente la scrittura per me è uno sfogo.
3. Hai un modo molto diretto ma anche riflessivo di scrivere. Quanto conta per te l’equilibrio tra rabbia e lucidità nei tuoi testi?
Tanto, conta molto sapere scrivere e raccontare ciò che si ha in mente, soprattutto per questo genere.
4. La produzione è di Stefano Iezzi. Com’è nato questo sound insieme?
Il sound è nato da un arrangiamento creato da Stefano che poi ha rivisto e aggiustato appositamente per il pezzo.
5. Nel testo si avverte un confronto con il passato, quasi una resa dei conti. Cosa ti ha insegnato il tuo percorso fin qui?
Ad affrontare ogni tipo di esperienza, che la vita è imprevedibile ed ogni cosa deve essere affrontata nel migliore dei modi.
6. Ti ispiri a nomi come Neffa, Fibra, Club Dogo, ma c’è qualcosa nel tuo stile che resta molto personale. Cosa vuoi che arrivi davvero a chi ti ascolta?
Mi ispiro a loro come ad altri che mi hanno cresciuto negli anni, più che ispirarmi sono cresciuto con la loro scuola e quindi qualcosa mi hanno lasciato inevitabilmente, ma di mio cerco di essere autentico in ogni cosa che faccio.
7. Il rap è spesso visto come sfogo. Ma nel tuo caso sembra diventare più uno specchio. Sei d’accordo?
Sì, io stesso lo vedo come uno sfogo, e sì, la cosa bella del rap è uno specchio di ciò che sei e di ciò che vivi ed ha vissuto, sono totalmente d’accordo.
8. Se dovessi descrivere ‘L’inconscio’ con un’immagine visiva, quale sarebbe?
Un’ombra, una sagoma in mezzo alla nebbia o l’oscuro comunque.
Per ascoltare DSD:
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/davide_dsd
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/5KPGlvrOr10okpAW6RM89D?si=vadk-wLQTIuUZQMTbaeZIQ







