Roberto Benatti è un musicista lecchese con una lunga esperienza nel mondo della musica classica: contrabbassista dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, ha trascorso gran parte della sua carriera dietro le quinte, in un contesto dove precisione e disciplina contano più dell’esposizione personale. Ma a un certo punto ha deciso di fare un passo avanti, di mettersi in gioco in prima persona. È così che nel 2023 è nato Aspettando Ribot, il suo album d’esordio da cantautore, un disco intimo e asciutto, dove le parole si muovono con la stessa cura con cui si accorda uno strumento d’orchestra.

Con La tua casa, il suo nuovo singolo, Benatti compie un ulteriore gesto di coraggio. Dopo anni passati a suonare per gli altri, sceglie di cantare — e lo fa “senza saper cantare”, con quella voce imperfetta e disarmante che diventa però la chiave più autentica del suo racconto. È un atto di esposizione, quasi uno spogliarello emotivo: togliere la protezione della partitura per mostrarsi per quello che è, con la fragilità e la sincerità di chi non ha più paura di stonare.
La musica classica, spesso vista come un limite per l’eccessiva rigidità dello studio accademico nella scena indie, per Benatti diventa invece un punto di forza: la disciplina, la precisione e l’ascolto sviluppati nel conservatorio non lo imbrigliano, ma gli permettono di costruire arrangiamenti sofisticati e di raccontare emozioni con chiarezza.
La collaborazione con Alessandro Fiori alla produzione de La tua casa segna un ingresso a tutti gli effetti di Benatti nel mondo della musica indie e degli ambienti underground. Partendo dalla musica classica, Benatti ha saputo interpretare questo nuovo contesto senza snaturarsi, creando un ponte tra precisione, sensibilità e spirito contemporaneo.
Il singolo sa di famiglia, di casa: scritto dopo il suo ritorno da Milano al Meratese, è un omaggio a un luogo reale e simbolico allo stesso tempo, custode di storie, voci e generazioni. Musicalmente si muove su toni caldi e acustici, con arrangiamenti essenziali ma curati, che accompagnano Benatti verso una sensibilità più intima e personale.
Se Aspettando Ribot era l’esordio di un musicista che imparava a raccontarsi, La tua casa è la conferma di un autore che ha accettato di esporsi, di mostrarsi vulnerabile e sincero. La sua musica, oggi più che mai, parla di radici e affetti, trasformando esperienze personali in emozioni universali. Il prossimo album Quest’inverno mi sposo promette di proseguire questo percorso, tra introspezione e cura del dettaglio sonoro.
Roberto Benatti, da contrabbassista classico a cantautore imperfetto, è una delle voci più umane e autentiche della scena indipendente italiana. La sua forza sta proprio in quella fragilità e in quella disciplina classica che, lungi dall’essere un vincolo, diventano strumenti per raccontare storie sincere, familiari e finalmente aperte al mondo indie.