Ci sono dischi che non urlano, ma restano. “Ombre EP” di Snok Brown, fuori dal 19 settembre 2025 per We Bring Bass Records, è uno di quelli.
Dopo anni di silenzio e riflessione, il rapper veneziano torna con un progetto che suona come un ritorno alle radici, ma anche come una nuova pagina: più matura, più scura, più vera.
Prodotto interamente da Eros Urban, l’EP si muove tra boom bap classico e sonorità cinematografiche, dove ogni beat diventa una scena, ogni barra un’inquadratura. Il suono è grezzo, analogico, viscerale — fatto per chi cerca nel rap sostanza, non algoritmi.
La mano di Eros Urban, già al fianco di 16Barre e Otis Skin, costruisce un tappeto sonoro che respira come un film in bianco e nero: pieno di dettagli, ombre e riflessi.
Snok Brown, con la sua voce ruvida e la scrittura precisa, racconta Venezia da dentro, non quella dei ponti e delle cartoline, ma quella vissuta a piedi, di notte, tra i silenzi dei canali e i pensieri che restano addosso.
C’è la città, ma ci sono anche i dubbi, le cicatrici, la voglia di riscatto.
C’è un senso di verità che arriva dritto, senza filtri: “alcuni fiori crescono meglio al buio” diventa la sintesi perfetta di un percorso personale e artistico.
“Ombre EP” è un disco che non ha paura del tempo. È rap fatto con calma, rispetto e cura — tre parole che oggi suonano quasi rivoluzionarie.
Ogni traccia scorre come un frammento di pellicola: un racconto di chi ha attraversato la notte e ha deciso di restarci il tempo necessario per capire chi è.
A chiudere il cerchio, la parte visiva, firmata dallo stesso Snok Brown, riprende l’estetica dei film noir d’epoca, portando coerenza e stile a un progetto che unisce suono, visione e autenticità.
Disponibile su tutte le piattaforme digitali e in CD edizione limitata (50 copie), “Ombre EP” è un disco per chi vive l’hip hop come cultura, non come tendenza.
Un ritorno che non cerca la luce dei riflettori, ma quella che nasce da dentro.