
Dal Successo al Mistura Festival alle Nuove Date Estive — La Musica Come Strumento di Dialogo e Inclusione
Dopo aver entusiasmato il pubblico al Mistura Festival 2025, il quintetto marchigiano EEF (Early Ettringite Formation) è pronto a portare la sua inconfondibile energia sui palchi estivi con due nuove imperdibili date. La performance a Marotta, che ha celebrato l’arte come strumento di dialogo e inclusione, ha evidenziato la loro distintiva fusione musicale, confermandosi come una voce promettente e autentica nel panorama musicale.
Composti da Edoardo Gili (Voce), Mattia Leoni (Batteria), Giovanni Golaschi (Basso), Umberto Ferretti (Chitarra) e Leonardo Rosselli (Sax), gli EEF sono noti per la loro audace fusione di generi, che spazia con maestria tra Rock, Funk, Jazz e Fusion. Questa filosofia musicale, che riflette perfettamente i valori del Mistura Festival, è al centro di ogni loro esibizione.
Come raccontano gli stessi musicisti: “Tra le nostre peculiarità c’è proprio la totale assenza di ogni freno quando si tratta di mescolare, sperimentare, aggiungere. La nostra musica è una miscela di generi che si incontrano sotto l’insegna EEF e quindi ben vengano la multietnicità e la diversità in generale!”.
Il loro percorso, ricco di successi e costellato da traguardi come la finale del Tour Music Fest 2018 e le collaborazioni con leggende come Dave Weckl e Mike Stern, continua a evolversi. Dopo l’uscita del loro più recente album in studio, What Eef? (7 Giugno 2024), la band continua a far vibrare il pubblico dal vivo con la sua energia esplosiva.
Nuove Date da Segnare in Calendario
- EEF live alla Festa del Mare di Fano (PU)
Sabato 2 agosto | dalle 22:00
Link evento: https://fb.me/e/8xC18J5MB
- EEF live al Extra Boccio Garden di Pergola (PU)
Venerdì 8 agosto | dalle 22:00
Link evento: https://fb.me/e/3xJPsaFXS
Facciamo Due Chiacchiere con Gli EEF (Early Ettringite Formation)
In occasione delle nuove date, ho avuto modo di fare “Due Chiacchiere con Gli EEF”, in un’intervista che esplora la loro storia, la loro musica e la loro visione su alcuni temi importanti.
Ciao Ragazzi,
Il Mistura Festival si impegna per l’arte come strumento di dialogo e inclusione, promuovendo una società multietnica e la diversità culturale. Quanto vi sentite in sintonia con questi valori e in che modo la vostra musica, una fusione di generi diversi, riflette questo spirito di inclusione?
EEF: “Come hai già anticipato nella domanda, tra le nostre peculiarità c’è proprio la totale assenza di ogni freno quando si tratta di mescolare, sperimentare, aggiungere, la nostra musica è una miscela di generi che si incontrano sotto l’insegna EEF e quindi ben vengano la multietnicità e la diversità in generale!”
Il tema del festival è “Contro qualsiasi forma di oppressione, discriminazione e violenza”. C’è un messaggio particolare che sperate di trasmettere al vostro pubblico attraverso la vostra performance, in linea con questi ideali?
EEF: “Nei nostri testi parliamo un pò di tutto, tra le tante cose ci sono anche brani di denuncia, specialmente contro la ciclicità in cui l’uomo si ritrova a farsi la guerra o a distruggere la cosa più preziosa, la natura, tematiche purtroppo tristemente attualissime. La pace e il rispetto per il prossimo, sono sicuramente temi che ci impegniamo a far passare tramite le nostre canzoni e che ci piacerebbe lasciassimo a chi ci ascolterà Live.”
Qual’è secondo voi il ruolo della musica nel creare dialogo e abbattere barriere sociali e culturali?
EEF: “La musica è sempre stato un potente e funzionale mezzo di comunicazione”
Il vostro nome EEF (Early Ettringite Formation) è ispirato alla chimica: come mai questa scelta e cosa rappresenta per voi oggi?
EEF: “Il nostro nome, che tradotto significa: Formazione dell’Ettringite Primaria, si rifà appunto all’ettringite che è un minerale fondamentale nella lega del cemento, e che simbolicamente rimanda il legame tra i membri della nostra band, solido come il cemento.”
Avete un percorso ricco di successi, dalla finale del Tour Music Fest alle collaborazioni con nomi come Dave Weckl e Mike Stern. Qual è stato il momento più significativo per voi finora e perché?
EEF: “Sicuramente quando siamo arrivati in tv alla finale di “Una Voce per San Marino” sul palco insieme a tantissimi artisti internazionali”
Il vostro primo album, “Horror Vacui,” si concentrava sul “terrore del vuoto” riempiendo l’opera di dettagli. Come si è evoluto il vostro approccio compositivo e sonoro da quel primo lavoro al più recente “What Eef?”?
EEF: “Horror Vacui” rappresentava il nostro primo tentativo di esplorare il concetto di vuoto e paura attraverso un suono denso, quasi claustrofobico. La nostra idea era di colmare ogni spazio sonoro, quasi a voler contrastare un’idea di assenza o solitudine con una sovrabbondanza di elementi. Con “What Eef?”, invece, abbiamo voluto prendere le distanze da quella saturazione sonora per esplorare un suono più dinamico e aperto. L’approccio compositivo si è evoluto verso una maggiore attenzione alla spazialità e ai contrasti, cercando di creare momenti di tensione ma anche di respiro, in un gioco di vuoti e pieni che si alternano e si completano a vicenda. Inoltre, la sperimentazione con nuovi strumenti e tecnologie ci ha permesso di spingere la nostra musica in direzioni inaspettate, più fluide e organiche.”
Qual è il “what if” che guida oggi la vostra musica?
EEF: “Il “what if” che oggi ci guida è proprio l’esplorazione delle possibilità sonore e narrative che non avevamo mai osato esplorare prima. Ci chiediamo sempre: “Cosa accadrebbe se suonassimo un brano con un ritmo completamente diverso?” oppure “E se, invece di usare chitarre, provassimo a costruire la canzone su un sample vocale o su una texture elettronica?”. La curiosità per le infinite possibilità che la musica ci offre è ciò che alimenta la nostra creatività e la spinta a non restare mai fermi su una formula, ma ad andare sempre oltre, cercando di mescolare influenze, generi e idee contrastanti.”
Avete avuto esperienze importanti come “Una voce per San Marino” e il Contest internazionale “On The Music Waves”. Quanto sono stati formativi questi concorsi per la vostra crescita e visibilità?
EEF: “ Partecipare a concorsi come “Una voce per San Marino” e “On The Music Waves” è stata un’esperienza molto formativa, soprattutto per la visibilità che ci ha dato in ambito internazionale. Sono stati momenti che ci hanno permesso di metterci alla prova su palchi importanti, confrontandoci con altri artisti e scoprendo nuovi aspetti della nostra musica, che forse non avremmo mai esplorato se fossimo rimasti confinati in un contesto locale. Inoltre, questi eventi ci hanno insegnato l’importanza del networking, del presentare se stessi e la propria arte in modo efficace, e ci hanno fatto capire quanto sia cruciale avere una proposta autentica e distintiva per emergere.”
“What Eef?” è un gioco di parole che invita a esplorare nuove possibilità. Quali nuove possibilità avete esplorato con questo album e cosa rappresenta per voi il concetto di “e se?” nella vostra musica?
EEF: “ “What Eef?” è un’esplorazione delle possibilità che vanno al di là delle convenzioni. Il gioco di parole ci ha ispirato a mettere in discussione ciò che conoscevamo e ad avventurarci in territori sconosciuti. Con questo album, abbiamo esplorato nuovi generi e forme musicali, mescolando elettronica, rock, e persino elementi di musica classica, sperimentando con la struttura delle canzoni e con il modo in cui la musica può raccontare storie. Il “e se?” per noi è un invito a non avere paura di cambiare, di fare il passo successivo senza sapere dove ci porterà. È una continua ricerca di soluzioni inaspettate e di connessioni che vanno oltre le convenzioni, sia a livello sonoro che lirico.”
Vi muovete tra funk, jazz, rock, fusion… come convivono tutte queste influenze nella vostra musica?
EEF: “è vero, i generi sono molteplici, forse a volte anche speculari. Il fatto è che questo è il nostro modo naturale di essere e di scrivere. Non sapremmo fare altrimenti, se non far convogliare in maniera del tutto spontanea differenti stili che, come già detto, non sono altro che il frutto dei nostri ascolti.”
“Something For You” è un brano romantico e nostalgico. Che ruolo ha l’emozione nella vostra musica?
EEF: “L’emozione è tutto nella musica. Se non c’è emozione in quello che si fa si è completamente perso di vista il senso ed il significato di fare arte. L’arte serve a trasmettere emozioni appunto. In Something for you “giochiamo”, attraverso testo e musica, su emozioni quasi tattili e altamente percepibili, è per questo motivo che il brano prende una piega romantica e a tratti nostalgica.”
Se poteste collaborare con un’artista, chi sarebbe e perché?
EEF: “Nella rosa dei nomi con cui vorremmo collaborare ci sono tantissimi artisti. Per citarne alcuni ci piacerebbe lavorare con Steven Wilson, Peter Gabriel..oppure con Sting..magari con qualche leggenda del progressive rock, perché no? In effetti, stiamo già lavorando al nuovo disco e ci sarà una bella sorpresa proprio a livello di featuring..ma non vogliamo anticipare ancora niente, una sorpresa è una sorpresa!”
Grazie mille ragazzi per la chiacchierata. In bocca al lupo per i prossimi concerti.
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Foto: @Lelegola







