I The Naked One nascono nella primavera del 2009 formati da Eros Lapadula, Manuel Bordon, Federico Vaiente, Mattia Ferrari e Stefano Lovato, rispettivamente voce, chitarra ritmica, chitarra solista, basso e batteria. Nell’estate del 2011, presso il Raptor Recording Studio di Vicenza, incidono il loro primo Ep “Endless Party”, uscito poi nel 2012 e dalle sonorità a metà tra il Metal e l’Hardcore. La band riscuote un discreto successo nell’underground vicentino. Nello stesso anno pubblicano il loro primo singolo “The Same Thing” con relativo videoclip. Nell’inverno del 2013, con l’ingresso in formazione di Matteo Bonollo alla batteria, tornano per la terza volta in studio di registrazione per incidere il secondo Ep “Bitter Cold”, sempre di 5 tracce ma con sonorità più melodiche, protese verso l’universo Post Hardcore/Metalcore e uscito nel 2014 con l’omonimo videoclip girato sotto le pale di San Martino di Castrozza (TN).
Per i due anni successivi la band ha un’attività live abbastanza intensa nel vicentino e fuori regione. Dopo vari cambi di line up tra chitarra solista, basso e batteria avvenuti tra il 2018 e il 2021 la band si riconsolida con l’entrata in formazione di Alessandro Bazzacco (chitarra solista), Stefano Pegoraro (basso) e Leonardo Dalla Verde (batteria e percussioni) al fianco dei fondatori Eros Lapadula (voce) e Manuel Bordon (chitarra ritmica). Con questa nuova formazione la band compone e registra nel 2023 il primo album in italiano. Composto da 8 brani, con sonorità più rock ma anche più varie, il disco di prossima uscita è prodotto da Cesare Madrigali (Cara Calma) e registrato presso Glotoneria Studio a Montichiari (BS).

In occasione dell’uscita del singolo “Nuova Tempesta”, abbiamo fatto una chiacchierata con il cantante Eros Lapadula per saperne di più sul progetto:
Per cominciare avete voglia di raccontarci l’origine del vostro nome, The Naked One?
Allora, la nostra storia a partire dal Marzo del 2009 è una storia abbastanza lunga seppure non poi così fitta di avvenimenti, visti vari fermi e cambi di formazione degli anni addietro e va detto che io, in qualità di cantante, fui il penultimo a unirmi alla formazione di questa band, che al tempo cercava appunto un cantante e un bassista, che già disponeva di quattro o cinque brani Groove Thrash Metal strumentali e che si chiamava come la marcissima saletta sotterranea in cui faceva le prove, ovvero ThirdrooM, come la stanza numero 3, appunto.
Da lì mi basto il tempo per trovare un bassista, scrivere 5 testi, arrivare a cantarli in modo credibile e portare a casa le prime esibizioni dal vivo per rendermi conto che la gente non riusciva a pronunciare il nostro nome.
E fu così che on line su MSN Messenger con il mio amico e batterista di allora Stefano Lovato decidemmo di trovare qualcosa di meglio, di più altisonante, fresco e “fotografabile” o comunque d’impatto.
Ricordo che lui mi propose “FOSSA COMUNE” ma io che già stravedevo per l’estetica e lo spirito dei loghi a bastoni delle band Hardcore Punk rilanciai e gli proposi “THE” e “ONE”, anche se sapevo di volere anche la terza parola per il nome.
Così provai a pensare a una parola inglese che ci potesse definire come le persone che al tempo eravamo (brutte? Haha) cioè quelli delle prove blindate di Sabato sera, dopo una serata alcolica, completamente nudi.
Ma anche quelli delle feste punk ad elevato tasso alcolico nella casa in montagna del nostro amico Matteo Tessari (comparso poi anche nel videoclip di “The Same Thing” nel 2012 diversamente vestito) che ogni volta finiva perdere la scommessa, trovarsi denudato per un motivo o per l’altro ed essere chiuso fuori di casa al freddo (un vero membro TNO ad honorem).
Vere atmosfere all’”American Pie” pensai quindi, immaginando subito il sottotitolo e il logo di quel film ”American Pie: The Naked Mile”, e fu pensando a questo che allora la vidi: “NAKED” e quindi proposi “THE NAKED ONE”, che fu subito accolto con entusiasmo da Stefano e da tutta la band.
Cosa potete dirci invece sulla storia della vostra formazione? Come vi siete incontrati e come avete deciso di avviare un progetto musicale insieme?
Beh, c’è da dire che io conobbi quasi tutti i ragazzi della prima formazione (Manuel Bordon, Stefano Lovato, Federico Vaiente e Kenny Parise) all’età di quattordici-quindici anni per lo più grazie allo Skateboarding e al mondo alternativo che lo permea, pur vivendo io in un altro paesino un po’ più lontano dallo Skatepark di Arzignano (VI) dove appunto skateavamo.
Ricordo che all’inizio, quando assistevo solamente alle prove in qualità di amico, la band era un quartetto Metal dedito al suonare svariate cover dei Metallica e altre band affini capitanato dal nostro amico Kenny Parise, l’allora bassista e cantante.
Di lì a poco lui per una serie di motivi iniziò a farsi sempre più da parte e fu così che in qualità della mia capacità di distorcere facilmente la voce fui invitato ad un provino che a quanto pare superai.
Di lì a poco invitai a prove il mio compagno di scuola e amico Mattia Ferrari in qualità di bassista e fu così che nacque la prima formazione TNO, con la quale poi nel 2012 producemmo e promuovemmo il nostro primo Ep “Endless Party” ed il singolo “The Same Thing”.
Da lì con il passare degli anni dovemmo sostituire Stefano con Matteo Bonollo alla batteria e fu così che ultimammo il nostro secondo Ep “Bitter Cold” (2014).
Dopo qualche annetto dovemmo fermarci di nuovo per via della dipartita dal progetto di Matteo Bonollo, Mattia Ferrari e Federico Vaiente tutti insieme, ritrovandoci in due, senza una chitarra, il basso e la batteria.
Comunque, nel 2017-2018, non dandomi per vinto ebbi il piacere di riuscire ad invitare ad un provino tutti insieme Leonardo Dalla Verde e Mattia Dalla Benetta (rispettivamente batterista e bassista validissimi e nostri seguaci) e Alessandro Bazzacco (anche lui precedentemente già fan del progetto e validissimo chitarrista consigliatomi da una conoscenza in comune).
Fu così che nacque la magia e l’energia necessarie per un ritorno sulle scene, suonando il vecchio repertorio per qualche anno fino alla pandemia, quando anche il nuovo bassista abbandonò il progetto in favore qualche anno più tardi dell’amico Stefano Pegoraro, attuale anima e bassista della band, facendo rinascere in noi tutti la magia e quel fuoco che si era ormai quasi spento.
Ora i TNO erano ufficialmente riformati con Manuel Bordon (chitarra e cori), Alessandro Bazzacco (chitarra), Eros Lapadula (voce), Stefano Pegoraro (basso e cori) e Leonardo Dalla Verde (batteria e percussioni) e poterono così proseguire alla stesura dell’attuale progetto discografico.
Chi è, secondo voi, l’ascoltatore ideale di “Nuova Tempesta”?
Beh, spererei chi è cresciuto come noi e con noi, chi si è stufato della concezione solo unilateralmente anglofona della musica heavy, chi ama le chitarre, chi ama il Rap Italiano, chi ama il Pop, chi ama cantare a squarciagola in transenna ma non disdegna scatenarsi sui pezzi più tesi, chi ama e comprende e vive il Metal, chi ama e comprende e vive il Punk e pure chi adora l’Emo in tutte le sue declinazioni, chi ama l’Alternative Rock e l’Indie Rock, insomma, sicuramente chi ama e comprende la musica senza paletti e pregiudizi infantili di genere.
E come descrivereste, invece, la scena musicale vicentina?
Progressista? Diffidente? Radical Chick? No dai, scherzo ahahahaha.
Come la definirei?
Metal! Hardcore Punk! Metalcore! Ma anche Punk Rock, Pop Punk, Pop, Indie Rock, Alternative Rock, Stoner Rock, Folk Rock, Screamo, ma pure Rap, e Trap.
Inizio a perdere il conto di tutti gli artisti main stream e non che sono vicentini, come Francesca Michielin, Gianmaria, Sangiovanni, Mambolosco, Madame, Nitro ma anche i nostri cari Derozer.
A Vicenza la musica c’è e la scena pure ci sarebbe abbastanza anche se talvolta altalenante e ciclica.
Quello che manca a Vicenza, o almeno in provincia, talvolta è il budget, la cultura musicale, il rito del concerto, l’amore per la musica tutta e l’arte che rappresenta, e di conseguenza questo si ripercuote nella mancanza di strutture adeguate e quindi di pubblico fruitore reale.
Quali saranno i prossimi step del vostro progetto?
Sicuramente cercare di farci ri-conoscere nuovamente, farci ascoltare, portare i nostri temi ad un pubblico italiano sempre più grande, rilasciare man mano il nostro progetto discografico nel migliore dei modi secondo l’iter vigente ma soprattutto cercare di lavorare al più presto con un’agenzia di Booking per poter fare tutto ciò sempre più seriamente.