INTERVISTA-Enea e la voce degli invisibili in “Daisy”

Dietro la gonna rossa e il trucco che nasconde i lividi, Enea costruisce un ritratto di vita vera, raccontata con empatia e tensione musicale. Un singolo che osa, scuote e commuove, portando a galla la dignità di chi sopravvive ai margini.

Ragazzi, è un piacere avervi qui. “Daisy” ricopre un ruolo importante all’interno della vostra carriera musicale?

Buongiorno, il piacere è tutto nostro. “Daisy” è sicuramente importante per la nostra carriera musicale perché, oltre ai temi trattati, che avevamo sperimentato anche in “astemio”, ha contribuito a “definire” la nostra identità di gruppo. Diciamo che è già una canzone-emblema del nostro stile.

Dal punto di vista musicale, quali generi vi hanno influenzato?

I generi che ci hanno influenzato sono sicuramente il blues, il country e, avendo fatto la scelta di cantare e scrivere in italiano, direi sicuramente il pop e il cantautorato italiano.

C’è un verso del brano che vorreste potare all’attenzione del pubblico?

Durante la stesura del testo ci sono stati momenti dove non riuscivo a finire alcune frasi o a dargli il significato voluto. La frase finale è stata probabilmente la più complicata anche se devo dire che, a parer mio, racchiude tutto il brano in poche parole e arriva molto diretta.

Perciò il verso che scelgo è “un corpo che riluce in mezzo al traffico per soddisfare ogni tuo desiderio fisico”.

Quali emozioni prevalgono nel brano?

La speranza è quella che ognuno possa trovare, grazie a questo brano, emozioni e interpretazioni diverse dalle nostre. Noi ci vediamo prima di tutte l’empatia, veicolata da immagini forti e realistiche; ci si riesce a mettere nei panni della protagonista. Ancora poi della malinconia, data dalla solitudine e dalla sofferenza che “Daisy” vive ogni notte. Infine la tenerezza, nei confronti di una donna che, nonostante tutto, continua a resistere.

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