Vangio e “Amaro A Metà”: un viaggio tra musica e luoghi

“Amaro A Metà” è il nuovo singolo di Vangio, un brano che nasce da un episodio curioso legato ad un locale e che porta l’ascoltatore a riflettere sulla connessione tra la musica e i luoghi reali che l’artista frequenta. Con un titolo che ha preso forma grazie ad un fraintendimento, il brano è diventato una metafora perfetta di un’esperienza che unisce la realtà con l’immaginazione, dando vita a una storia che parla di emozioni, riflessioni e suggestioni.

In questa intervista, Vangio ci racconta com’è nato il brano, come la sua vita quotidiana influenzi la sua scrittura e quali sono gli spazi che più lo segnano artisticamente. Con una sensibilità acustica che si traduce in ogni nota e ogni parola, l’artista ci offre uno sguardo più intimo sulla sua musica e sul legame speciale che ha con il suo ambiente.

“Amaro a Metà” nasce da un episodio curioso legato a un locale. Quanto conta per te il legame tra musica e luoghi reali?
Secondo me è molto importante in quanto facilita l’interpretazione dei miei pezzi mentre li canto, perché ovviamente essendo cose vere le sento maggiormente, poi ovviamente la fantasia fa il resto del lavoro, o in alcuni casi, anche tutto.

Cosa hai provato quando ti sei reso conto che quel titolo era perfetto per raccontare il brano?
Ho provato stupore, in quanto per “Amaro a Metà” è nato prima il titolo stranamente, da un fraintendimento quando misi una storia con un sondaggio su Instagram facendo riferimento al locale ed una mia amica mi rispose chiedendomi se si trattasse di un nuovo brano e pensai che non fosse male come titolo per un brano.
Quando poi scrissi effettivamente il testo e mi accorsi che il titolo calzava perfettamente mi resi conto che avrei dovuto inserire quel titolo.

Hai altri titoli che sono nati da episodi della vita quotidiana?
“Van Gogh”, un mio altro brano, che nasce dalla visita, durante il viaggio di Interrail della quinta superiore ad Amsterdam, al museo di Van Gogh.

Quanto influisce l’ambiente di un live acustico nella scrittura dei tuoi brani?
Influisce molto quando si tratta di arrangiare i brani per i live, perché bisogna tenere conto di molti fattori per ottenere una buona resa, poi durante la scrittura in realtà, sicuramente si sente l’influenza del pianoforte visto che tutti i miei brani sino ad ora nascono in maniera acustica piano e voce, però il vestito finale lo mette sempre la produzione in studio.

Se dovessi scegliere un altro luogo che ti ha segnato artisticamente, quale sarebbe?
In questo momento probabilmente direi la camera da letto.