Tra radici, cambiamenti e desideri, Claus Laugelli trasforma la sua musica in racconto personale. Il nuovo singolo è un viaggio tra emozioni contrastanti, paure e speranze, dove il passato diventa insegnamento e il futuro una scommessa da abbracciare senza più rimandare.

Bentrovato, Claus. “Goodbye” ricopre un ruolo importante all’interno della tua carriera musicale?
Ciao! È una domanda molto interessante perché mi consente di sintetizzare un po’ il percorso che ho fatto fin qui.
Ho sempre prestato la mia voce come interprete ma avevo il desiderio di renderla uno strumento di narrazione del mondo filtrato dalle esperienze di vita delle persone che incontro lungo il cammino. Pur avendo moltissimi brani scritti e arrangiati, non avevo mai pensato seriamente di trasformarli in qualcosa di vivo e reale. L’incontro con diversi artisti e musicisti mi ha spinto a concretizzare la mia musica e dopo un primo esperimento con “Carta Straccia”, il primo singolo del 2023, mi sono spinto verso sonorità country-blues che rappresentano bene il mio mondo interiore in questa fase.
Vorresti parlare un po’ del videoclip?
Molto volentieri! Secondo me è un valore aggiunto alla produzione in grado di trasmettere bene il messaggio del pezzo. Insieme al regista, il mio amico Tony Perry, ed alla coreografa Valentina Militano, abbiamo studiato una sceneggiatura volutamente incentrata sul dualismo tra passato e presente, fino alla rivelazione finale che scopre le carte in tavola… Le location scelte per girare le scene seguono lo stesso percorso tra luci e ombre, aria di libertà e sensazione di oppressione, orizzonti azzurri e confini bruni…Non aggiungo altro ma spero di avervi incuriosito abbastanza per andarlo subito a vedere!
Se dovessi descrivere il brano in tre parole, quali sarebbero?
Domanda molto difficile perché richiede un’attenta sintesi di un pensiero complesso.
Ci provo! Le tre parole potrebbero essere:
Coinvolgente perché tutto in “Goodbye”, dall’arrangiamento al ritornello, spinge al movimento, alla condivisione delle parole che diventano un mantra liberatorio da cantare a squarciagola;
Luminoso perché proprio la forza della luce che ferisce il buio e lo trasforma è stata una presenza costante, la mia guida dall’inizio della composizione del testo fino alla realizzazione del videoclip
Inattualmente originale perché si discosta molto dalle equazioni oggi ritenute necessarie per poter definire un pezzo di successo ma perfettamente coerente con me stesso e per questo sincero.
Hai un messaggio per il tuo pubblico?
Questa domanda per me è particolarmente importante e ti ringrazio per darmi l’occasione di parlarne.
“Goodbye” rappresenta il momento in cui ha prevalso la voglia di portare al pubblico il racconto di un’esperienza personale che può essere condivisa da tutti perché parla di sogni troppo spesso abbandonati in un cassetto a prendere polvere perché considerati troppo controcorrente o subordinati allo sconvolgimento del quieto vivere. Ma se separarsi dai propri desideri porta l’anima ad addormentarsi o peggio a trasformarsi e ad allontanarsi dalla propria essenza, forse vale la pena correre il rischio di riscoprirsi e fare i conti con tutte le sovrastrutture che ci appesantiscono e ci nascondono dietro a maschere realizzate per sentirsi amati e accettati. Molti “ Arrivederci” che possiamo dire sono in realtà la porta per nuove opportunità per le nostre vite.