Dall’11 aprile 2025 è in rotazione radiofonica “Vizi e virtù”, il nuovo singolo di Manù Squillante disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 4 aprile. Continuano gli appuntamenti live.
“Vizi e Virtù” è un canto di resistenza contro l’oppressione e la negazione della libertà. Il brano si ispira alle leggi repressive imposte in Afghanistan, dove il diritto alla parola, al canto e alla poesia viene brutalmente negato.
Conosciamolo meglio!
Come e quando nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata presto, grazie alla mia famiglia. In casa c’era sempre un suono che chiamava: un pianoforte, una batteria, una voce che cantava senza bisogno di microfoni. Ho cominciato a studiare a 7 anni e da lì non ho più smesso. In parallelo, il teatro mi ha insegnato ad abitare la voce anche nel silenzio. Crescendo, non ho mai separato le due strade: musica e parola per me sono un’unica forma di resistenza, di cura e di presenza nel mondo.
Raccontaci del tuo singolo e del videoclip di “Vizi e Virtù”
“Vizi e Virtù” è un canto corale che nasce da una notizia durissima: in Afghanistan le donne non possono più cantare, scrivere poesie o parlare in pubblico. Ho sentito l’urgenza di rispondere con una canzone che fosse preghiera e protesta insieme. Il videoclip è un inno visivo alla libertà e alla voce collettiva. Ci sono volti, mani, occhi che dicono “ci siamo ancora” , contro ogni tentativo di silenzio imposto.
Hai una lunga serie di live che ti aspettano con un calendario in aggiornamento. C’è un posto dove sogni di esibirti?
Sogno di portare la mia musica nei teatri più importanti d’Italia e, perché no, anche fuori dai confini. Mi affascina l’idea di incontrare pubblici diversi, città diverse, ma con un cuore comune che ascolta. Che sia un teatro storico o una rassegna indipendente, quello che cerco è l’autenticità dello scambio, il silenzio che precede una nota, gli occhi che seguono ogni parola. Il palco, per me, è casa.
A chi ti ispiri quando fai musica e che messaggio ti piacerebbe arrivasse a quelli che ti ascoltano?
Mi ispiro ai cantautori che hanno unito poesia e impegno: Fabrizio De André, Gianmaria Testa, Franco Battiato. Ma anche a Totò, Troisi, Pino Daniele: maestri di umanità prima che di scena. A chi mi ascolta vorrei arrivasse questo: che la musica può ancora essere una forma di verità. Non è solo intrattenimento, ma un modo per dirsi: “ti capisco” “non sei solo” “resistiamo insieme”
Quali sono i progetti per il tuo futuro?
Nel corso di quest’anno usciranno tanti nuovi brani che fanno parte del mio nuovo lavoro “Tra la mano, l’occhio e il cuore”. È un progetto che unisce musica, parola e visione, e che racconta la fragilità e la forza del sentire. Sto lavorando anche a un libro di poesie, che si intitolerà “Nel cuore delle cose non dette” . È un tempo fertile, pieno di movimento e di ritorni. E voglio viverlo fino in fondo, canzone dopo canzone, parola dopo parole