Dall’11 aprile 2025 è in rotazione radiofonica “Oui, c’est moi!”, il nuovo singolo dei Four Seasons Quintet disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 4 aprile.
Con un’eleganza senza tempo, “Oui, c’est moi!” unisce la raffinatezza della chanson francese al ritmo sinuoso dello swing, creando un’atmosfera avvolgente e sofisticata.
Conosciamoli meglio!
Come nasce la vostra band ed il vostro irresistibile mix tra soul e swing?
Siamo amici da molti anni, anche se inizialmente provenivamo da esperienze musicali piuttosto diverse. È stato nel 2015 che le nostre strade si sono incrociate nuovamente con un obiettivo comune: dare vita a un progetto originale, che unisse le nostre influenze ma avesse un’identità ben precisa. Volevamo creare qualcosa in cui riconoscerci pienamente, dove l’energia dello swing e l’anima profonda del soul non fossero mai assenti. Un ruolo fondamentale nella definizione del nostro stile lo ha avuto Daniela, la nostra cantante, che ha saputo imprimere una direzione chiara al progetto grazie alla sua vocalità unica e alla sua eleganza, contribuendo in modo decisivo alla costruzione di un sound distintivo e riconoscibile. Da quel momento è iniziato un percorso fatto di prove, live, sperimentazioni e tanta passione. Con il tempo, il nostro sound si è evoluto, diventando sempre più definito, fino a diventare ciò che siamo oggi.
Raccontateci del vostro ultimo singolo “Oui, c’est moi!”: contesto, ispirazione e videoclip
“Oui C’est Moi!” rappresenta un piccolo manifesto di eleganza, introspezione e identità. Abbiamo voluto fondere due mondi che ci appartengono profondamente: la raffinatezza senza tempo della chanson française e il ritmo sinuoso dello swing, creando un brano che avvolge l’ascoltatore in un’atmosfera calda, intensa e sofisticata. Questo brano nasce anche come omaggio a un repertorio che sentiamo nostro già da tempo. Nei nostri live la musica francese è spesso presente, da Edith Piaf a Zaz, passando per quelle melodie che evocano Parigi come simbolo di fascino, charme e profondità emotiva. Non potevamo che dedicare un brano originale a quello stile che ci rappresenta così bene, elegante ma anche autentico, diretto e pieno di sfumature. Musicalmente, Oui C’est Moi! si distingue per un arrangiamento delicato, dove le armonie del pianoforte si intrecciano con una sezione ritmica dal tocco leggero, mentre la tromba diventa una voce narrante che guida l’ascoltatore in questo viaggio interiore. Il testo, firmato come sempre da Daniela, racconta la storia di una donna che, tra dubbi e riflessioni, impara a riconoscere la forza che ha dentro di sé. Un invito alla consapevolezza, alla resilienza, alla bellezza di ritrovarsi. Il videoclip è il naturale completamento di questo racconto. Girato in un’elegante atmosfera in bianco e nero, si apre con l’immagine di una donna davanti allo specchio, nel camerino, che si prepara a salire sul palco. È un momento sospeso, intimo, in cui dialoga silenziosamente con se stessa. A incarnare la vita – con tutte le sue fragilità e potenza – c’è una ballerina, figura eterea che danza con leggerezza e intensità. Nelle sue mani, una rosa bianca: simbolo della forza interiore che la protagonista sta cercando. Con “Oui C’est Moi!” abbiamo voluto raccontare non solo una storia, ma anche un sentire: il coraggio di riconoscersi, la grazia nel farlo. Sempre con il nostro stile, tra passato e presente, tra emozione e swing.
Avete partecipato a numerosi eventi e manifestazioni musicali in Italia e all’estero. A quale siete maggiormente legati, quale vi ha emozionato di più e dove vorreste tornare ad esibirvi?
Essendo nati sul palco, abbiamo avuto la fortuna di partecipare a numerosi eventi sia in Italia che all’estero, ognuno con la sua unicità e magia. Tra le esperienze internazionali, quella che ci è rimasta particolarmente nel cuore è sicuramente il concerto dello scorso dicembre a Charleston in South Carolina (USA), organizzato dalla Dante Alighieri Society. È stata una tappa importante per noi, perché quella città ha accolto la nostra musica con una sensibilità speciale, diventando simbolicamente un ponte tra culture e suoni. In Italia, scegliere un solo evento è davvero difficile, perché il nostro Paese è un mosaico di bellezze e ogni tappa ci regala emozioni nuove. Ricordiamo con grande affetto il suggestivo concerto in Piazza del Duomo ad Amalfi per ‘Amalfi in Jazz’, così come l’atmosfera intima e mozzafiato della rassegna ‘Tramonti al Belvedere’ sulla terrazza di San Leucio a Caserta. E poi ci sono i teatri, che custodiscono ricordi indelebili: dal Teatro Cucinelli, dove abbiamo presentato il nostro primo album ‘Parole su parole’, al Teatro Verdi di Pisa, al Teatro Signorelli di Cortona fino al più recente concerto al Teatro Costantino Parravano di Caserta, che ci ha ospitato nell’ambito della rassegna ‘Teatro in Jazz’. Tornare in ognuno di questi luoghi sarebbe un privilegio, perché per noi ogni palco è casa e ogni pubblico un incontro irripetibile
Quale pensate sia la caratteristica che vi rende unici e riconoscibili dal pubblico che vi ascolta? forse la vostra eleganza musicale senza tempo?
Il nostro sound nasce come un incontro di mondi: ciascuno di noi porta con sé un bagaglio musicale diverso, che spazia dal classico al contemporaneo, dal jazz al soul, dal rock al funky. Ed è proprio da questa miscela di esperienze e gusti che nasce la nostra identità musicale: non qualcosa di costruito a tavolino, ma un’espressione autentica di ciò che siamo. Crediamo che la nostra forza risieda nell’equilibrio tra diversità e coesione. Ogni brano, ogni arrangiamento, è il risultato di un dialogo continuo tra le nostre personalità artistiche, con un filo conduttore ben preciso: la vocalità intensa e raffinata di Daniela, che con la sua eleganza scenica riesce a dare forma e anima al nostro suono. Il nostro obiettivo non è solo quello di far ascoltare della buona musica, ma di creare atmosfere. Cerchiamo sempre la sintesi tra raffinatezza e semplicità, anche quando utilizziamo elementi elettronici nei nostri brani originali: tutto deve rimanere autentico, riconoscibile, emotivo. Ai live, questo approccio ci permette di proporre un repertorio che va da standard degli anni ’30 e ’40 fino a brani pop contemporanei, tutti riletti in chiave ‘vintage’, con arrangiamenti che danno nuova vita ai pezzi, senza snaturarne l’essenza. In questo modo, ogni concerto diventa un viaggio sonoro in cui epoche diverse si incontrano e dialogano, portando il pubblico a percorrere la stessa strada… ma in direzioni opposte. Il nostro sound, in fondo, mira a questo: a emozionare, a sorprendere, ma soprattutto a connettere. Con chi ascolta e con il tempo stesso
Con quale artista del panorama musicale italiano o internazionale vorreste collaborare?
Negli anni, molti musicisti e maestri del genere hanno influenzato profondamente il nostro percorso musicale. Come si percepisce anche dalle nostre produzioni, il progetto è nato da un insieme di contaminazioni quindi scegliere un solo artista con cui collaborare risulta davvero difficile. In Italia, oggi ci sono tanti validi strumentisti
che esplorano o reinterpretano questi linguaggi, e non neghiamo che, all’inizio del lavoro sul nostro singolo Palomar, in omaggio al re dello swing Benny Goodman, abbiamo subito pensato a una possibile collaborazione con uno dei più grandi clarinettisti italiani: Nico Gori. Chissà che non ci si ritrovi presto su un palco insieme! Poi, certo… se chiedete a Daniela, vi dirà – ridendo ma neanche troppo – che duettare con un artista come Michael Bublé sarebbe un sogno! Oppure con Mario Biondi, un grande del soul italiano con cui condividiamo più di qualche affinità musicale! Mai dire mai: la musica è fatta di incontri inaspettati e sogni che a volte, con il tempo, si avverano davvero.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Stiamo lavorando con grande entusiasmo al nostro terzo album, che conterrà non solo brani originali di nostra produzione, ma come sempre anche alcune rivisitazioni di grandi successi italiani e internazionali, riletti naturalmente attraverso la nostra sensibilità musicale. Parallelamente, siamo molto concentrati sull’attività live, che per noi è la vera linfa del progetto: portare la nostra musica sui palchi, incontrare il pubblico, vivere ogni concerto come un’esperienza unica. Stiamo definendo nuove date in Italia e, speriamo presto, anche all’estero.