A volte la musica scava nelle profondità della memoria collettiva e individuale, trasformando il dolore in suono, la rabbia in armonia e la riflessione in echi distorti.
Malalingua, il nuovo EP di BENVENUTI, è un’opera di urgenza e sperimentazione che affronta il tema della prigionia sotto molteplici forme: fisica, mentale, linguistica e sociale.
Un viaggio sonoro che rievoca storie dimenticate, denunciando le ombre della storia e del presente attraverso stratificazioni di sintetizzatori, chitarre, campionamenti e field recordings.
L’EP si apre con “Malalingua”, brano che prende il nome dalla vicenda di András Toma, soldato ungherese deportato in un gulag sovietico nel 1945 e rimasto prigioniero per 53 anni in un ospedale psichiatrico, privato della sua lingua e della sua identità. Qui la voce di BENVENUTI si sovrappone a campionamenti della compagnia teatrale MOTH, mentre i sintetizzatori di Rocco Marchi amplificano il senso di claustrofobia e isolamento.
“La mia qualunque età” e “Sentenza n.162” proseguono il discorso sulla prigionia, evocando le storie di Patrick Zaki, Giulio Regeni e di altri prigionieri politici. Il sax di Nicolas Guandalini si intreccia in una struttura sonora in bilico tra new wave e post-punk, dove riverberi e delay frammentano la percezione del tempo e dello spazio. “Se per quest’alba”, ispirata a “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Erich Maria Remarque, chiude il cerchio con un grido contro l’ipocrisia della retorica bellica. Il brano, caratterizzato dalla batteria di Matteo Poidomani, il basso di Nicolas Guandalini e dai suoni della sirena antiaerea di Kiev, traccia un ponte tra le guerre del passato e quelle del presente, mantenendo viva la denuncia contro l’oppressione e la disumanizzazione del conflitto.
Mixato e registrato tra Bologna e Palaia da Rocco Marchi, con la partecipazione di Dave Cole e Tommaso Cherchi nella pre-produzione, l’EP è caratterizzato da scelte sonore come l’uso massiccio di campionamenti e field recordings e l’impiego di riverberi naturali di spazi improvvisati come armadi e cantine volte a creare un senso di spaesamento e alienazione.
BENVENUTI si muove in un territorio musicale che attinge da influenze disparate, unendo cantautorato sghembo e approccio industrial, un mondo che idealmente collega Battiato ai CSI attraversando le viscere dei Throbbing Gristle e la celestialità di Robert Wyatt. Malalingua è un’opera che sfugge alle definizioni, un collage sonoro e visivo che si nutre di urgenza cyber-punk e di sperimentazione elettronica, un racconto di resistenza e di lotta contro l’oblio.
Malalingua è un EP che non lascia spazio all’indifferenza: un’opera che risuona con il presente e incide nella carne della memoria.