Con il suo nuovo singolo “Panofobico”, Mauro Cesaretti affronta il tema dell’ansia e della paura costante, trasformandolo in un’intensa esperienza musicale. Il brano esplora la fragilità umana attraverso sonorità che alternano momenti intimi ad esplosioni di energia, riflettendo la lotta interiore tra timore e voglia di reagire.
Abbiamo intervistato l’artista per scoprire l’ispirazione dietro “Panofobico”, il suo processo creativo e il messaggio che desidera trasmettere ai suoi ascoltatori.
Mauro, il tuo nuovo singolo “Panofobico” affronta in modo molto intenso il tema dell’ansia e della paura costante. Qual è stata la tua ispirazione principale per scrivere questo brano così profondo?
L’ispirazione nasce da esperienze personali e da ciò che vedo attorno a me. Viviamo in un’epoca in cui l’ansia è sempre più diffusa, spesso amplificata dai ritmi frenetici della società. Volevo dare voce a questa sensazione universale che purtroppo molte persone in bilico tra la depressione e la malinconia finiscono per amplificare e generalizzare.
Hai descritto la parola “panofobico” come il fulcro del brano. Come hai deciso di utilizzare questo termine e quale significato ha per te?
“Panofobico” è una parola che rappresenta la paura di tutto, una condizione estrema ma reale. Ho scelto di usarla perché sintetizza in un solo termine l’essenza del brano: quella sensazione di perenne insicurezza che può bloccare, ma che può anche essere superata con l’amore verso qualcun altro o verso se stessi in primis. Riconoscere le proprie fragilità è un passo verso la pace interiore.
Nel testo del brano si percepisce una dicotomia tra la fragilità dell’individuo e la forza dell’arrangiamento musicale. Come hai lavorato per creare questo contrasto?
Volevo che la musica rispecchiasse il senso di lotta interiore di chi vive l’ansia sotto forma di un twist. Per questo ho scelto di alternare momenti più intimi e delicati a sezioni più energiche e potenti. È un modo per rappresentare la tensione tra paura e voglia di reagire.
Come ti auguri che gli ascoltatori reagiscano a “Panofobico”? Qual è il messaggio principale che vorresti trasmettere attraverso questo singolo?
Spero che chi ascolta si senta capito e meno solo. L’ansia è qualcosa di cui spesso non si parla apertamente, ma è importante riconoscerla e affrontarla soprattutto quando diventa debilitante. Il messaggio che voglio trasmettere è che, anche nella paura, c’è sempre una possibilità di riscatto e bisogna prima di tutto riconoscersela e poi curarla.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Possiamo aspettarci altre canzoni che esplorano temi simili o stai pensando di esplorare nuove direzioni?
Sto già lavorando a nuovi brani. Il fulcro della mia musica è la sperimentazione perché senza di essa non sarei in grado di comunicare nuove realtà attraverso questo mezzo fatto di note ed emozioni.