Porto Raro presentano “The Window”, un intreccio di suoni e parole che esplora il rapporto umano con il tempo e le emozioni. Dalle note di chitarra classica ai synth elettronici, il duo crea un viaggio musicale profondo che invita a guardarsi dentro senza timori o rimpianti.
Ciao, ragazzi. Da dove nasce l’ispirazione per il singolo “The Window”?
Nasce da una necessità, ovvero quella di annientare l’ossessione verso ciò che non è stato e non è. Si veste di canzone d’amore, ma in realtà è una riflessione sul rapporto tra l’uomo e il tempo.
Quali sono i temi che avete deciso di affrontare?
Il rapporto tra l’uomo e il tempo, la consapevolezza della fugacità del tempo e la necessità di comprendere la realtà che ci circonda. E, ovviamente l’amore, sentimento universale, a volte vinto dal tempo, a volte vincitore.
Ci sono echi delle vostre esperienze personali?
Si, come tutti i nostri brani, in The Window abbiamo raccontato la nostra vita, i nostri dubbi, le nostre riflessioni e le nostre esperienze. La musica per noi è un mezzo di comunicazione, di racconto, di sfogo e di catarsi. Un antidoto alla spesso velenosa realtà che ci circonda.
Avete già in mente qualche progetto per il futuro?
Dopo anni di lavoro e di ricerca siamo lieti di vedere che l’EP di esordio di Porto Raro, Zero, stia riscuotendo consenso. Di sicuro tra i progetti futuri c’è quello di portare la nostra musica in giro, collaborare con altri artisti e dare spazio all’arte, alla bellezza e al racconto.