“L’apparenza delle cose”, il nuovo singolo del cantautore Fabio Poli, in uscita venerdì 31 gennaio, è un invito a guardare oltre ciò che si vede.
La canzone esplora il contrasto tra la realtà visibile e quella nascosta, fatta di emozioni e sentimenti profondi. Il brano riflette sulla brevità della vita e sull’importanza di vivere l’amore in modo autentico, senza maschere. Nonostante la fine di certe esperienze, il messaggio centrale è che ci si può sempre ritrovare, lungo un cammino imprevedibile e affascinante.
“L’apparenza delle cose” è un concetto antico che nasce sui banchi del liceo, un po’ kantiano, tra ciò che è vero e ciò che appare, e un po’ battistiano, con riferimento agli album bianchi post-Mogol.
Ho cercato di intraprendere quel viaggio a ritroso perché mi piacerebbe oggi andare dal me stesso giovane e dirgli: “sta tranquillo, vedrai che andrà tutto bene”.
Le “magie più grandi” sono quelle che non vediamo, che non percepiamo con i nostri occhi, ma che esistono nei momenti più piccoli. La vita è magia, ma non sempre ce ne accorgiamo.
“Ogni due shake un lento”: una frase che gioca con il ritmo e l’equilibrio della vita, come un ballo che passa dal frenetico al tranquillo, alternando momenti di accelerazione e rallentamenti.
Musicalmente è un brano di pop elettronico, dove l’intreccio tra chitarre (suonate dallo stesso Poli e Paolo Zambon), tastiere (firmate da Salvatore Bazzarelli) ed un basso ispirato (suonato da Marco Vallotto) rieccheggia spazi immensi di matrice onirica.
Sulla stessa linea il videoclip, che vede la regia di Sara Banzato, ambientato in un futuro distopico, dove l’artista si confronta in un’ideale partita a scacchi con una figura femminile, interpretata da Irene Causin, in una sorta di gioco che sfocia nel bilancio di una vita, tra occasioni perse, rimpianti e decisioni da prendere.
Il videoclip è disponibile nel canale YouTube “Fabio Poli Official” (che vanta oltre 6 milioni di visualizzazioni) a questo link: https://youtu.be/uVnihrEPejw