ANDROMEDA e il coraggio dell’autenticità nell’intervista

Con “Non hai bisogno di me”, ANDROMEDA affronta la complessità dell’essere sinceri con se stessi e con gli altri. Il nuovo singolo, tra sonorità pop e influenze anni ’80, invita a riflettere sull’amore come atto di verità. Un messaggio intenso che colpisce al cuore.

Ciao, ANDROMEDA. Da dove nasce l’ispirazione per il tuo nuovo singolo “Non hai bisogno di me”?
Ciao! Grazie per questa domanda. “Non hai bisogno di me” è nato in un periodo in cui stavo facendo i conti con molte cose del mio passato. A volte ci si rende conto che alcune relazioni, per quanto importanti, non sono più in linea con ciò che siamo diventati. Questo brano parla proprio di quel momento in cui capisci che, per quanto possa far male, la cosa più onesta e giusta è lasciar andare. È stato un modo per liberarmi di pesi emotivi, ma anche per dare voce a quelle emozioni che spesso restano intrappolate.

Quando si arriva alla consapevolezza di non aver bisogno di un partner nella propria vita? Credi che l’amore verso sé stessi sia quello più importante e difficile?

Non credo sia del tutto vero che non abbiamo bisogno di un partner. In fondo, tutti abbiamo bisogno di qualcuno da amare, fa parte di noi. Però penso che non debba mai essere una forzatura o un modo per colmare un vuoto. Prima di poter condividere davvero qualcosa con qualcun altro, dobbiamo imparare a stare bene con noi stessi. L’amore verso sé stessi è forse il più complicato perché ci mette di fronte ai nostri limiti e ci costringe ad affrontare le parti di noi che preferiremmo ignorare. Ma è anche quello che ci rende più forti e ci permette di vivere le relazioni in modo più sano e autentico. Quando impari a stare bene da solo, la presenza di qualcuno diventa un valore aggiunto, non una necessità.

Credi che, al giorno d’oggi, molti siano terrorizzati dall’idea di rimanere soli? Se sì, perché?
Sì, lo credo. Viviamo in un’epoca in cui siamo sempre connessi, ma paradossalmente ci sentiamo spesso più soli che mai. Credo che la paura di rimanere soli derivi dal fatto che ci hanno insegnato a vedere la solitudine come un fallimento, invece di considerarla un’opportunità per conoscerci meglio. La verità è che stare soli può essere difficile, ma è anche un momento prezioso per crescere e capire chi siamo davvero.

Vuoi anticipare qualcosa al pubblico sull’uscita del tuo EP?

Assolutamente! Il mio EP sarà un viaggio personale, un racconto di rinascita. Ogni brano racconterà una fase diversa del mio percorso, dalle incertezze iniziali alla voglia di libertà e autenticità. Il primo tassello di questo progetto è stato “Ok, Goodbye”, uscito il 18 ottobre, che segna l’inizio di questo percorso di consapevolezza e distacco dalle aspettative altrui. Ci saranno influenze pop, dance e funky con un tocco anni ’80, ma tutto rivisitato in chiave moderna. Sto lavorando con un team fantastico e non vedo l’ora di farvelo ascoltare. Credo che chiunque abbia attraversato momenti di cambiamento si ritroverà in queste canzoni. Sarà un EP sincero, emozionale e pieno di energia.

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