Simone e Giulio ci raccontano della NOLO band

Tornano i NOLO con un nuovo singolo dal titolo “SOTTOVOCE“, disponibile da venerdì 29 novembre 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Believe Italia). Un nuovo capitolo per la band di Milano che ci racconta quella sensazione comune, quella di voler brillare, anche con la consapevolezza di essere solo una lampadina in una grande metropoli: la sensazione di sentirsi completamente invisibili nella città più illuminata del mondo… sentire l’esigenza di gridare, manifestare la propria presenza per poi desistere, strozzando l’urlo in gola. Alla fine, questo sistema di piccole ed ironiche “invisibilità palesi” regge in piedi la città delle luci.

SOTTOVOCE“, che riprende il fil rouge luminoso e cittadino del precedente album della band, “Luminia“, è una canzone sulle mille vite di una notte dove tutti brillano e nessuno spicca. È la bellezza e la trappola nascosta dello status quo.  

Abbiamo voluto approfondire la loro storia, partendo proprio da quel nucleo, da Simone e Giulio che si conosco da sempre e che oggi continuano a conoscersi e si avviano verso il secondo disco. 

Avete iniziato in due, Simone e Giulio. Ci raccontate quei primi momenti in cui avete iniziato a suonare insieme? L’idea di fare una band è stata chiara fin dall’inizio, oppure è stato l’intento per il quale avete iniziato a suonare?

In realtà siamo sempre stati una band, accompagnati da altri musicisti che nel tempo hanno preso strade diversa dalla nostra.

Ci siamo conosciuti alle medie, volevamo stare sui palchi come i nostri idoli, tutto molto semplice. Poi la musica è diventata la nostra ragione di vita. 

Abbiamo conosciuto negli ultimi anni, due ragazzi (Alessandro e Alberto), che ci hanno trasmesso quella passione che sentivamo all’inizio. Non potevamo far altro che accoglierli nella famiglia. 

Nella musica dei NOLO c’è anche una componente di gioco? 

Noi siamo 4 giocherelloni, suonare dev’essere prima di tutto un divertimento. Se non ci trasmette questa gioia, quasi infantile-primordiale, tanto vale fare altro nella vita. 

Tra le vostre esperienze anche Sanremo Rock o il Lavagna Busking Contest. Quale trasferta o concorso vi ha lasciato di più? Qualcosa che avete imparato in questi contesti, e che non avreste potuto assorbire altrimenti?

I concorsi, quando poi si ottengono risultati, diventano un’ottima cartina tornasole della crescita del progetto. Ci si confronta con altri artisti, ci si scambia esperienze e conoscenze. È importante capire che la musica si basa sugli incontri. 

E oltre al progetto dei NOLO, che cosa vi lega, principalmente?

Al di là dei Nolo, quando usciamo a bere o a mangiare, ci divertiamo come matti. L’importante per un gruppo è che i membri siano amici al di là della musica. 

Quando vi ascolteremo di nuovo?

Tenete gli occhi sulla pagina Instagram del gruppo (nolo.nolo.nolo) arriveranno tante cose nuove!