Zak esordisce come solista con il brano “Hangover” pubblicato per Indie Box/ADA music Italy. La canzone racconta in modo ironico e non banale le vicissitudini e le conseguenze inevitabili della fine di una relazione e di come ci si possa sentire un “pesce fuor d’acqua”. Il brano affronta il tema della “mancanza” con la leggerezza dell’inciso “L’Hangover è soltanto un altro giorno senza te” ma con la volontà di reagire a un disagio che notte dopo notte ci porta, nel bene e nel male, a vivere e affrontare situazioni e momenti contrastanti. Hangover è una storia di tante storie, ma è soprattutto un messaggio positivo sul non arrendersi mai e sul non lasciarsi andare.
Nato a Brescia e cresciuto sulle rive del Lago di Garda, Zak prende tra le mani la sua prima chitarra all’età di 10 anni. In epoca non sospetta dove la musica per essere scoperta necessitava non delle moderne piattaforme digitali ma piuttosto di supporti fisici, tra un vecchio giradischi, musicassete e CD, passa la sua adolescenza a scoprire, capire, ascoltare e innamorarsi della musica stessa. Negli stessi anni forma il suo primo gruppo per poi arrivare nel 2003 a creare e suonare nella garage band “The Oranges” come bassista. Sucessivamente nasceranno gli Speedliner e chiusa questa parentesi nel 2018 sarà la volta de “Gli Animali Notturni” (band in attività della quale è attualmente cantante). La necessità di scrivere e esplorare nuove dinamiche lo porta nel 2022 a iniziare il suo progetto parallelo solista utilizzando lo pseudonimo che da tutta la vita lo accompagna. Oltre a essere il suo nome Zak è un suono onomatopeico, un taglio, un colpo, un’idea. Le suo principali influenze musicali, trovano ispirazione nel cantautorato di Battisti, passando per Vasco Rossi, gli Afterhours, i Verdena e i Negrita per citarne alcuni, i suoi miti sono e rimangono David Bowie e Lou Reed. Per Zak la musica è un viaggio in divenire, qualcosa di disordinatamente Punk e delicatamente Pop
Da quali sensazioni nascono i tuoi testi?
E’ difficile spiegare da cosa e come nasca una canzone. In realtà è un processo spontaneo e sinaptico. Amo pensarla così. Spesso si ricerca qualcosa e ci si applica con stacanovismo e un pizzico di ossessione ed è proprio in quel momento che le cose non vengono fuori Come probabilmente chi legge, anche io che sto scrivendo, vivo in un mondo tutto mio, un mondo fatto da alti e bassi dove alle volte tocco o ho toccato il fondo e altre mi sono sentito alleggerito con me stesso e ciò che mi circonda. In un momento, quasi in un istante capita che la penna debba con l’inchiostro dare vita a un pensiero e il resto, se questo concetto è forte, viene da se Non è qualcosa di matematico, può capitare che da tristi nascano canzoni felici e viceversa. L’unica cosa che so è che amo scrivere e anche cestinare e che a prescindere dal risultato continuerò a farlo ogni volta che mi esploderà nel petto un concetto che voglio esprimere.
Festival di Sanremo? Ti piacerebbe parteciparci?
Il Festival di Sanremo è da sempre il mio sogno nel cassetto, avrei anche il brano “parcheggiato” da diverso tempo. Credo sia un palco magico e emozionate per chi vi partecipa e per chi ascolta. Ho diversi amici che lo hanno calpestato e da parte mia godono della mia più totale e completa ammirazione. Nasco e rimango un romantico, un po’ sognatore e un po’ folle, ma so di certo che non esiterei un secondo se avessi l’opportunità di partecipare al Festival.
Cosa dobbiamo aspettarci da Zak?
Da Zak c’è da aspettarsi semplicemente Zak. Io sono quello che scrivo e sono quello che sono, senza maschere e senza cliché Credo in ciò che scrivo e faccio e non ho mai smesso di crederci, nella mio modo di essere ho fragilità come tutti quanti e come tutti quanti ho la forza di credere in me anche nelle insicurezze che mi caratterizzano Nelle canzoni scritte in passato e in quelle che verranno, non ho mai mentito o tradito me stesso. Io sono così e l’unica cosa da aspettarsi da me è la semplice complicazione di ciò che vorrei comunicare Vale per me e vale per tutti, il futuro è nelle nostre mani, ma il passato e il presente sono storie che raccontano e racconteranno sempre qualcosa di noi. Per tutto il resto ci sono le canzoni.







