
Con Golden, Will Brown ci regala più di un singolo: un vero e proprio inno alla rinascita, dove il dolore si trasforma in opportunità. Tra le influenze soul, l’esperienza nel gospel e una produzione cinematografica che amplifica ogni emozione, Golden riesce a coniugare intimità e grandezza. Will Brown ci parla anche del suo nuovo progetto Brownsville, un mondo musicale in cui ogni canzone è una strada, un ricordo, un momento di trasformazione, e di come i live rendano la sua musica viva e condivisa con i fan di tutta Europa.
“Golden” è descritto come un inno alla rinascita, capace di trasformare il dolore in opportunità. Puoi raccontarci l’ispirazione dietro questo brano e cosa significa per te personalmente?
Golden è nato durante una serata fuori, mentre osservavo un gruppo di amici che cercava di incoraggiare un ragazzo chiaramente alle prese con una rottura. Tutti intorno a lui vedevano solo il caos, ma si percepiva che lui vedeva ancora qualcosa per cui valeva la pena lottare. Quel momento mi ha colpito molto, perché ci sono passato anch’io. Il mondo vede ciò che è rotto, ma tu senti qualcosa di più profondo. Per me, Golden parla proprio di questo passaggio dal dolore alla guarigione. È il momento in cui ti rendi conto che le tue cicatrici non sono la fine della storia: sono la prova che sei ancora qui, che stai ancora crescendo. È un promemoria del fatto che ciò che ha cercato di abbatterti può diventare ciò che ti fa brillare.
Il singolo Golden mescola influenze soul con una profondità quasi cinematografica. Come hai affrontato la combinazione di questi elementi nella produzione e nel processo di scrittura?
Volevo che Golden fosse intimo, ma anche più grande della stanza in cui si ascolta. Il soul arriva dall’onestà nella scrittura. La profondità cinematografica nasce dall’atmosfera che abbiamo costruito intorno al brano. Abbiamo usato toni caldi, una produzione spaziosa e texture che sembrano quasi da colonna sonora. Questo permette alla voce di restare emotiva, mentre la musica la porta verso qualcosa di ampio e potente. Il mio obiettivo era farlo sembrare una confessione privata avvolta in un momento da grande schermo.
Hai superato i 3 milioni di stream e raggiunto la Top Ten nel Regno Unito e in Francia. Che sensazione dà vedere la tua musica connettersi con il pubblico internazionale?
È una sensazione surreale, nel miglior senso possibile. Ho iniziato a scrivere canzoni nella mia macchina solo per sfogarmi, quindi vedere persone in tutto il mondo connettersi a quelle storie è incredibile. In particolare nel Regno Unito e in Francia, il pubblico ha abbracciato le emozioni dei brani in modo che mi motiva a continuare a crescere e a dire sempre la verità nella mia musica. È un promemoria che l’onestà viaggia lontano.
Prima della tua carriera pop, hai cantato gospel per un decennio e supportato l’artista candidato ai Grammy DeWayne Woods. In che modo la tua esperienza gospel ha influenzato Golden?
Il gospel mi ha insegnato tutto sull’intenzione. Mi ha insegnato come trasmettere un messaggio, come dominare una stanza e come cantare con uno scopo anche quando non hai le parole per quello che senti. Mi ha insegnato a connettermi, a lasciar andare e a fidarmi che l’emozione passi se è reale. Golden porta lo stesso cuore. Non si tratta di perfezione, ma di verità. Questa base gospel è ciò che dà al brano peso e calore.
Hai annunciato il tuo prossimo progetto, Welcome To Brownsville. Puoi anticiparci cosa aspettarci e come Golden si inserisce in questo nuovo capitolo?
Welcome To Brownsville è il mondo che costruisco nella mia musica da anni. È un luogo in cui puoi capire la tua storia, ricostruire il tuo spirito e ritrovare un senso di speranza. Ogni canzone è come una strada, un momento o un ricordo in quel mondo. Golden è la prima cartolina da quel luogo. Imposta il tono. Apre la porta a temi di guarigione, onestà e alla ricerca della luce dopo la tempesta. Brownsville parla di trasformazione, e Golden è l’inizio di quel viaggio.
Hai suonato in concerti sold-out a Londra e su palchi in tutta Europa, incluso il Eurovision Euro Village. In che modo le performance live influenzano il tuo rapporto con la musica e con i fan?
Suonare dal vivo chiude il cerchio. Posso scrivere una canzone, ma non prende vita fino a quando non vedo le persone respirare con essa o cantarla insieme. Salire sul palco mi ricorda perché lo faccio. Non si tratta di inseguire la perfezione, ma di creare uno spazio in cui le persone si sentano viste e accolte. I live rendono la musica reale. Trasformano le canzoni in momenti che condividiamo insieme.







