Luisiana debutta con “Millie Bobby Brown”. Intervista

Quando un artista cambia nome, spesso cambia anche il mondo che porta addosso. Con “Millie Bobby Brown”, il suo primo singolo da Luisiana, il cantautore siciliano mette subito in chiaro la rotta: non un nuovo alias per rifarsi il trucco, ma un’identità più nitida, più coraggiosa, più fedele a ciò che sente. Il titolo incuriosisce, certo — ma è solo la punta dell’iceberg. Dietro c’è una riflessione sulla fragilità che diventa forza, sulla femminilità autentica, sui corpi e sulle anime che scelgono di mostrarsi senza filtri in un’epoca in cui è più facile indossare una maschera che guardarsi allo specchio.

Luisiana
Luisiana

Millie Bobby Brown” è un titolo che incuriosisce subito. Perché proprio lei, l’attrice di Stranger Things, come simbolo del tuo primo singolo da Luisiana?

Millie Bobby Brown per me rappresenta una generazione che sta imparando a mostrarsi per ciò che è, senza filtri. È una figura che incarna forza e fragilità allo stesso tempo, e questa dualità mi ha sempre affascinato. Non volevo semplicemente dedicare una canzone a un personaggio famoso, ma usare il suo nome come simbolo di una luce che resiste, anche quando tutto intorno è rumoroso. Il brano è un modo per raccontare la bellezza dell’imperfezione, la crescita, e la capacità di restare autentici dentro un mondo iperconnesso.

Nel brano parli di una donna forte, ma anche dolce e luminosa. È ispirata a qualcuno in particolare o rappresenta un ideale universale di femminilità?

Non è ispirata a una persona precisa, ma a tante donne che ho incontrato nella mia vita. È un insieme di gesti, sguardi, sensibilità. Rappresenta quella forza silenziosa che non ha bisogno di imporsi per essere sentita. “Millie Bobby Brown” parla di una femminilità autentica, non costruita: quella che vive nella naturalezza, nella libertà di essere e nel coraggio di mostrarsi vulnerabile.

Click here to display content from YouTube.
Learn more in YouTube’s privacy policy.

La canzone mescola synth-pop, suggestioni anni ’80 e una scrittura molto contemporanea. Qual è stato il tuo punto di riferimento sonoro in studio?

Con Daniele, Sergio e Filippo abbiamo lavorato molto sul sound design, cercando un equilibrio tra nostalgia e modernità. I riferimenti vanno dal synthwave più cinematico fino all’indie elettronico contemporaneo. Ci sono synth caldi e stratificati, bassi analogici, chitarre riverberate e texture lo-fi che danno quella sensazione di tempo sospeso. Non volevamo un suono “perfetto”, ma un suono “vivo”, che respira, che lascia spazio alle imperfezioni. È un brano che parte da un’idea semplice, ma si apre a più dimensioni sonore — proprio come un film per le orecchie.

Nel videoclip la protagonista si libera da maschere e stereotipi. Quanto è importante per te, come artista uomo, parlare di emancipazione femminile?

Penso che oggi sia fondamentale, soprattutto per un artista uomo, riflettere su questi temi senza appropriazione ma con rispetto. L’emancipazione non è solo una questione di genere, ma di umanità. Viviamo in un’epoca in cui mostrarsi per ciò che si è, senza maschere, è già un gesto rivoluzionario. Nel video, diretto da Mirko Puliatti e Giovanna Raiti, quel momento di liberazione rappresenta un’idea di autenticità che va oltre il genere: è un invito a guardarsi dentro e a smettere di recitare ruoli imposti.

Luisiana MillieBobbyBrown

“Millie Bobby Brown” segna l’inizio di un nuovo percorso come Luisiana. Cosa dobbiamo aspettarci dal resto del progetto e dal futuro album del 2026?

Il disco sarà un viaggio elettronico, ma emotivo. Sto lavorando su un sound molto costruito sul design sonoro, con una forte componente elettronica che però convive con elementi post-rock, alternative pop, indie e lo-fi. Ci sono brani più intimi e altri più sperimentali, con cambi di tonalità e momenti in cui la musica si apre verso dimensioni quasi oniriche. Mi piace creare spazi sonori dove ogni canzone diventa un luogo, un piccolo universo da esplorare. Sarà un album che parla di radici e trasformazioni, di tempo e di rinascita — proprio come questo mio nuovo inizio da Luisiana.