Errori d’autore: Massimiliano Lepera trasforma gli strafalcioni in una hit | RECENSIONE

“La grammatica è sgrammatica” non è solo una canzone, ma una vera e propria lezione in musica. Con questo nuovo singolo, Massimiliano Lepera fonde ironia, educazione e spirito pop in un esperimento riuscito che colpisce per originalità e contenuto. Il brano gioca con gli strafalcioni più comuni della lingua italiana, da “sé stesso” a “se avrei”, trasformandoli in versi-parodia che fanno sorridere, ma anche riflettere. Dietro il ritmo accattivante e l’arrangiamento elettronico vivace, si cela un grido d’allarme: l’italiano è sempre più maltrattato, complice l’abuso di abbreviazioni, social e IA. Lepera non giudica, ma osserva e traduce in musica un disagio culturale che vive ogni giorno tra i banchi. Il videoclip, girato in una scuola con studenti reali, dà volto e voce a una generazione in bilico tra apatia digitale e desiderio di riscatto. La forza del brano sta nel suo equilibrio: ironico ma non superficiale, educativo ma non noioso. Una “grammatica cantata” che arriva dove spesso la didattica non riesce: al cuore (e alle orecchie) di chi ha smesso di ascoltare. Con intelligenza, ritmo e una dose di sana provocazione, Lepera ci ricorda che le parole contano. E che saperle usare è un atto rivoluzionario.

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