Mauro Cesaretti – “Atrio”: un ingresso nella casa delle emozioni

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“ATRIO” non è soltanto un disco d’esordio: è un manifesto di identità. Mauro Cesaretti sceglie di raccontarsi costruendo una casa sonora, in cui ogni brano è una stanza da attraversare, un’emozione da abitare. L’immagine dell’atrio, che dà il titolo all’album, diventa una metafora perfetta del suo percorso: un luogo di passaggio tra ciò che è stato e ciò che sta per cominciare.
Registrato e sviluppato tra il 2019 e il 2025, il progetto porta con sé una lunga gestazione artistica e personale. Il risultato è un lavoro stratificato, che unisce sensibilità pop, scrittura cantautorale e una produzione contemporanea e pulita. Dalla malinconia sospesa di “Figlio di papà”, dedicata al padre scomparso, fino all’energia luminosa di “Sento una musica”, ogni canzone mostra una sfaccettatura diversa di un artista che ha deciso di aprire la propria intimità.
Musicalmente, ATRIO si muove tra elettronica elegante e pop melodico, con arrangiamenti che bilanciano ritmo e introspezione. Brani come “Panofobico” e “Scoordinato” affrontano il tema della paura e dell’instabilità emotiva con coraggio, mentre “Appesi a un filo” e “Ho cambiato idea” rivelano la parte più solare e comunicativa del disco.
La scelta della USB card come formato fisico è tutt’altro che casuale: rappresenta una chiave simbolica, un invito ad entrare in uno spazio personale che è anche condiviso. Cesaretti non si limita a fare musica: costruisce un’esperienza immersiva, quasi multisensoriale, in cui l’ascoltatore diventa ospite e complice.
ATRIO è un debutto sincero e ambizioso, che non teme la vulnerabilità. Cesaretti si muove tra generi con naturalezza, senza perdere la coerenza di una visione chiara: quella di chi, prima di costruire una carriera, sceglie di costruire una casa.