I TWOMBLY LANCIANO IL LORO PRIMO ALBUM

“Twombly” è un concept album dell’omonima band composto da otto tracce legate da un unico filo conduttore, sia sonoro che emotivo. Un viaggio che parte dal corpo e arriva fino allo spazio, attraversando silenzi, assenze e desideri. Un disco che parla della difficoltà di comunicare oggi e della necessità di inventare nuovi modi per restare umani, autentici, presenti. Non cerca conferme, ma crea connessioni. Non ha bisogno di urlare per farsi sentire… sussurra, e resta. 

01 Deathcrash / 02 Codice a morsi / 03 Sonnambuli / 04 Cuore isola 

05 ii cielo di Twombly / 06 In via Fine / 07 Galassia / 08 Amola vedo

Twombly

Si entra in corsa con “Deathcrash”, catartica e vibrante: basso tellurico, voce graffiata e un tributo ai Mayhem, filtrato dal disincanto di chi ha fatto pace con la propria rabbia. “Codice a Morsi” rallenta, si fa intimo “Se il mare è l’amore, tu dammi le branchie” è la chiave dell’incomunicabilità affettiva. “Sonnambuli” accoglie l’imprevedibilità, un’assenza che torna sempre, mentre la musica cresce come un’onda che travolge. Il finale con l’eco della Sonata n. 14 di Beethoven è un colpo al cuore: classico e distorto, come i ricordi. 

Con “Cuore Isola” il desiderio si fa ossessione, il corpo diventa oceano e il cuore simbolo di una lontananza emotiva. “Il cielo di Twombly” è una breve vertigine astratta, come aprire gli occhi troppo in fretta, disorienta, ma prepara al cambio di rotta. “In via Fine” gioca con parole e memorie, e nel campionamento di Peppino di Capri ritrova una carezza generazionale. In “Galassia” il cuore è uno strobo che pulsa, lampeggia nel vuoto cosmico. Dolce partenza e poi esplosione stoner. È un messaggio luminoso lanciato nel buio, una presenza che si fa assenza, ma continua a battere. Chiude “Amolavedo”, imperfetta e sincera, tra punk, grunge e nostalgia anni ’90. Il disco si chiude come un cerchio, siamo dove eravamo, ma qualcosa in noi è cambiato.

Foto promo disco 3

Il duo è composto da Luca (Alangrime), voce, basso e chitarra, e Gianni, batterista che combina suoni acustici ed elettronici.
Il sound Twombly è l’incontro tra il rock e l’elettronica un sperimentazione musicale di sequenze elettroniche, synth e atmosfere meno convenzionali.

Il nome si ispira all’artista Cy Twombly, le sue opere astratte caratterizzate da segni gestuali, scritte e frammenti poetici, che evocano la forma di un diario visivo per la loro intensità intima, spontanea ed emotiva.
Allo stesso modo, la musica della band si sviluppa come un diario sonoro, spontaneo e personale, che riflette le complessità del mondo moderno con un linguaggio musicale non convenzionale, a tratti stridente e a tratti melodico.