Con “Qui e ora” Marco Baroni torna a riflettere sul valore dell’attimo presente, intrecciando semplicità pop e profondità emotiva. In questa intervista il cantautore emiliano racconta il nuovo singolo, il suo percorso indipendente e quella libertà creativa che oggi considera il cuore della propria musica.

Ciao, Marco. “Qui e ora” nasce come una riflessione spontanea. Cosa ti ha spinto a trasformare quel pensiero in una canzone?
E’ una canzone che è nata in 10 minuti. Attraverso alcune letture importanti sul concetto di “tempo” ho pensato fosse il momento per scrivere una canzone pop che però mantenesse un significato profondo.
Hai scelto una produzione essenziale, suonando e cantando tutto da solo. Quanto è importante per te questa forma di autenticità?
Ormai dopo o 3 album e 20 anni di musica ho appreso quel minimo di gestualità con la tecnologia e nel mio studio ho pensato che il quarto album avrebbe potuto essere creato, anche se poi con me c’è Alex Bagnoli che mette ordine alle cose.
Il brano invita a vivere il presente, ma nella musica spesso si attinge al passato. Come trovi l’equilibrio tra memoria e istinto?
Non trovo equilibrio, perché non c’è. Oggi viviamo la proposta di ciò che è già avvenuto in tutti i settori. Io mi faccio ammaliare ancora dalle grandi cose del passato guardando però molto al presente e cercando di immaginare senza successo il futuro.
C’è un momento preciso in cui hai sentito che questa canzone era “pronta” per uscire?
No, ho pensato che in quest’epoca il pensiero fosse urgente di suo e quindi una volta pronta ho detto vai…pubblica!







