Il nuovo singolo “Non mi dire mai la verità” segna il ritorno del cantautore siciliano con una riflessione sul bisogno umano di illusione

C’è chi dice che la musica serva a dire la verità. Ma Giuseppe Anastasi, tra i più sensibili autori della canzone italiana contemporanea, con il suo nuovo singolo “Non mi dire mai la verità” in radio dal 17 ottobre, rovescia la prospettiva: a volte, la verità può ferire, e l’illusione diventa una forma di sopravvivenza emotiva.
È una ballata essenziale, sospesa, costruita su pochi accordi e parole misurate, dove ogni silenzio vale più di una confessione. Anastasi non urla: sussurra. E in quel tono sommesso, quasi intimo, si riconosce la maturità di un artista che ha imparato a pesare le emozioni. Il brano racconta la quotidiana necessità di fingere – non per ipocrisia, ma per protezione. Fingere che tutto vada bene, che l’amore non stia finendo, che il mondo non faccia così male.
“Non mi dire mai la verità” si inserisce perfettamente nel percorso artistico di Anastasi, già autore di successi come Sincerità, La notte e Controvento, scritti per Arisa. È lui stesso, d’altronde, il primo a sapere quanto la verità possa essere spietata.
Nel brano, pubblicato da Giuro srl, si percepisce una nuova consapevolezza stilistica: un equilibrio tra scrittura e respiro, tra parola e pausa. È il marchio di fabbrica di un cantautore che continua a cercare la verità proprio nascondendola.
Il singolo anticipa l’uscita di un nuovo album di inediti prevista per novembre 2025. Se il tono del brano è un indizio, si preannuncia un disco di introspezione e delicatezza, capace di restituire senso alla canzone d’autore in un panorama spesso distratto.