Una vita tra palchi e lunghi viaggi in auto. Mario Rudian, papà e manager della pianista Veronica Rudian, è da sempre al fianco della giovane e talentuosa artista ligure che, sin da piccola, ha coltivato la passione per la musica.
Chi è Veronica Rudian: Nata a Bordighera il 15 giugno 1990, Veronica Rudian inizia a studiare pianoforte all’età di quattro anni. A otto anni è ammessa nella prestigiosa Accademia Pianistica F. Chopin di Padova, successivamente si trasferisce a Varsavia per il perfezionamento delle musiche di Chopin e consegue la licenza di teoria e solfeggio e di quinto anno presso il Conservatorio Ghedini di Cuneo.
Nel corso della sua carriera musicale ottiene numerosi premi e vanta prestigiose collaborazioni, tra cui quella con Donnie Herron, il polistrumentista di Bob Dylan e l’attore romano Michele La Ginestra. Lo scorso 1° gennaio partecipa alla 30ª edizione del “Concerto di Natale per la Pace in Vaticano” trasmesso su Canale 5 accompagnando al pianoforte la cantante Amy Lee degli Evanescence. Il 23 dicembre è ospite a RAI RADIO 3 nel programma radiofonico di Elio Sabella “Piazza Verdi”.
Non solo papà ma anche manager.
Il mio ruolo di manager è nato trent’anni fa, durante un concorso pianistico, quando Veronica vinse il primo premio assoluto. Finito il concorso, si avvicinò il Presidente di giuria, chiedendoci se eravamo gli insegnanti della bambina. Ovviamente, abbiamo risposto che eravamo solo i genitori e lui ci disse “Vi faccio i complimenti, perché avete una figlia straordinaria e vi consiglio di coltivare questo talento, perché Veronica vi regalerà tante soddisfazioni nel corso della sua carriera”. Così è nato il papà manager. Io e la mamma, ci guardammo e con tanti sacrifici, abbiamo deciso di dedicarci a lei.
Quali sono le soddisfazioni che ha ricevuto in questi anni a fianco di sua figlia, la pianista e compositrice Veronica Rudian?
Soddisfazioni tante, seguirla nei concerti, dove per me e come fosse la prima volta ascoltarla e vedere il pubblico entusiasta avvicinarsi a le e me e ricevere tanti complimenti. Come vederla in tv, leggerla sui quotidiani e riviste del settore. Mi emoziona e mi rende fiero di lei.
Che bambina era Veronica?
Veronica è sempre stata molto vivace, un vulcano. Quando era bambina, per metterla in riga, mi bastava dirle che, se non avesse cambiato atteggiamento, non le avrei fatto suonare il pianoforte. I rimproveri sono serviti.
Quali sono le difficoltà che avete incontrato in questo percorso?
Tante, ma noi siamo sempre andati avanti pensando che prima o poi, la persona che crederà in lei arriverà, questa è sempre stata la nostra filosofia, che ha dato anche forza a Veronica. In questo periodo abbiamo trovato persone competenti e un team valido, che si sta occupando di lei nel migliore dei modi.
Cosa pensa dell’attuale panorama musicale italiano?
Attualmente il panorama musicale, non mi dona emozioni. La mia generazione è cresciuta ascoltando i grandi del cantautorato italiano e internazionale, da De Andrè, De Gregori a Bob Dylan, a band come i Beatles, Queen…
Dove vi piacerebbe arrivare?
Il nostro sogno è di arrivare nei più importanti teatri di tutto il mondo e magari anche in luoghi più moderni da poter invogliare i giovani ad ascoltarla. Un sogno che lei ha da bambina è di poter calcare il Teatro dell’Ariston di Sanremo. Chissà, sognare non costa nulla.