INTERVISTA- Raistlin feat. Manuel: con “Dentro ai tuoi occhi” il cuore non mente più

Un brano che viene da lontano, da una notte nel deserto e da anni di cicatrici interiori. È l’amore, finalmente giusto, a diventare bussola e specchio. Insieme a Manuel, Raistlin costruisce una narrazione che attraversa la fragilità e la rende forza, senza nascondere nulla.

Hai parlato di relazioni tossiche e rinascita. Come sei riuscito a trasformare un dolore in un’opera artistica?

Ho dovuto prima attraversarlo completamente. Non puoi trasformare quello che non hai il coraggio di guardare in faccia. La scrittura è arrivata dopo, quando ho capito che quella sofferenza poteva diventare qualcosa di utile per altri. L’arte è il nostro modo di dare senso al caos.

Nel ritornello dici: ‘Ora tu mi riconosci prima di tutti i miei sbagli’. Che tipo di amore volevi raccontare?

Un amore che vede l’essenza, non la superficie. Non quello romantico da film, ma quello vero che ti accetta mentre stai ancora lottando con i tuoi demoni. Un amore che non pretende di salvarti, ma ti tiene la mano mentre ti salvi da solo.

Quanto è stato importante l’apporto di Manuel in questo brano, anche a livello emotivo?

Fondamentale. Manuel ha portato una freschezza e una sincerità che hanno elevato il brano. La sua voce ha dato corpo alle emozioni che volevo trasmettere. È riuscito a entrare nel testo come se fosse suo, e questo si sente.

Il viaggio in Egitto ha avuto un impatto concreto sul tuo processo creativo?

Totale. Il deserto ti costringe all’essenziale. Non ci sono distrazioni, solo tu e i tuoi pensieri. È stato come un ritiro spirituale non pianificato. Molte immagini del testo – il vagare, la ricerca, la rinascita – vengono da quelle sensazioni.

Pensi che oggi ci sia spazio nella musica per racconti così personali e delicati?

Credo che ci sia bisogno di autenticità, al di là di filtri e maschere. C’è bisogno di artisti che abbiano il coraggio di mostrarsi umani, imperfetti, in cammino. Il successo non m’interessa quanto la connessione vera con chi ascolta.

Cosa hai scoperto di te stesso scrivendo e producendo questa traccia?
Che sono più forte di quanto pensassi. Che il mio dolore può diventare medicina per altri. E che alla fine, ammettere di aver bisogno d’amore non è debolezza, è il più grande atto di coraggio. In un mondo che vuole a tutti i costi dirti che devi essere forte da solo, ribadire l’importanza di crescere insieme, senza abbandonare l’altro, e senza aspettare di essere “perfetti” da soli prima di fare la scelta di essere in due.

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