Francesco Mircoli torna sulla scena con “Banana”, un brano che unisce rock’n’roll e dance rock, con testi ironici e dissacranti. Il singolo prende di mira la demenza umana più che l’intelligenza artificiale, diventando un atto di resistenza contro un mondo sempre più in declino, dove il virtuale distorce la realtà. Con sonorità che mescolano Bennato, Buscaglione e una vena punk alla Skiantos, Mircoli si fa portavoce di una critica pungente, ma con un tocco di leggerezza e sarcasmo.
In questa intervista, l’artista ci racconta come è nato il brano, il ruolo dell’ironia nella sua musica e la sua visione critica del mondo di oggi. Scopriamo anche i dettagli del videoclip, il suo approccio alla musica e cosa ci riserva nei suoi prossimi progetti.
“Banana” è un brano satirico ma anche profondamente critico. L’ironia può ancora essere un’arma efficace oggi?
Bah mi sembra che è un mondo talmente rapido che divora se stesso. Sicuramente è divertente l’uso del sarcasmo e può mettere in evidenza paradossi moderni.
Di base sono uno che non si prende troppo sul serio!
Nella canzone prendi di mira più l’essere umano che l’intelligenza artificiale. Cosa ti ha spinto a questa scelta?
L’essere umano ha costruito macchine clamorose ma ha spesso usato poco il software che ha di base, affetto tolleranza e ascolto.
Ultimamente l’intelligenza è artificiale ma la demenza molto umana visto il ritorno dei signori delle guerre, che tra l’altro sono sempre stati appollaiati sopra noi.
Come nasce l’ibrido tra Bennato, Buscaglione e gli Skiantos che hai citato?
Sono gli ascolti che ho avuto quando ho fatto il tirocinio da indie rocker! Fatto sta che fare quello che faccio nei testi non è semplice da inserire nella ritmica che imbastisco.
Dopo questo frizzante pezzo a Settembre circa penso di preparare un EP di 4 brani che vorrei chiamare – Canzoni doppio malto-
Il videoclip è surreale e comico. Quanto è importante per te l’estetica visiva?
I video di Manuele Sacchi mi piacciono particolarmente perché il suo montaggio è spettacolare e si sposa con la ritmica dei pezzi che propongo.
Di solito butto giù la storia io poi decidiamo come muoverci!
L’estetica cerco di farla risultare importante il giusto!
Sono molto felice della copertina realizzata con Giovanni Martone. Vi invito a visionarla, è iconica, quasi quasi farò delle maglie….
Qual è l’ultima cosa che ti ha fatto dire “l’essere umano è arrivato davvero alla frutta”?
Vedo nei semafori e nei luoghi di lavoro una frustrazione che mi preoccupa.
Nel mondo mediale si parla sempre meno di pace, anzi si parla di riarmo e di dispiegazione di truppe e altre situazioni che purtroppo sappiamo.
Le “cose”, le merci, prendono il sopravvento sulle persone, il matrimonio sembra più importante dell’amore e il morto è meno importante del funerale..
Più che alla frutta credo siamo passati all’ammazza caffè..







