INTERVISTA- Samuele Michero mette a nudo il cuore con “Cliché”

Con uno stile che mescola cantato e parlato, Samuele Michero esplora le routine affettive che finiscono per definirci. “Cliché” è una riflessione delicata e onesta su ciò che resta quando l’amore cambia forma. Nell’intervista, l’artista racconta fragilità, ironia e bisogno di autenticità.

Samuele, è un piacere averti qui. “Cliché” occupa un ruolo importante all’interno della tua carriera musicale?

Non credo che Clichè sia determinante per la mia carriera. D’altronde sono ancora agli inizi come cantautore.

Nel brano alterni parti cantate a parti parlate. Come nasce questa scelta stilistica? È un modo per “avvicinare” ancora di più il messaggio a chi ascolta?

Questa scelta stilistica nasce dall’emulazione di due cantanti contemporanei che ascolto, ovvero alfa, e i pinguini tattici nucleari. Oltre questo ho pensato di riuscire ad arrivare un pò di più all’ascoltatore alternandomi tra canto e parlato.

Secondo te, si può trovare bellezza nella routine?

Certo! Nella routine si può cercare la stabilità richiesta, e talvolta necessaria per una tranquillità propria. Inoltre trovo che ci aiuti ad apprezzare di più i momenti al di fuori di essa

Qual è il gesto più “cliché” che hai fatto per amore… e che oggi magari non rifaresti?

Sarebbe più facile dirti quali NON ho fatto. Dai grandi classici come, aprire la portiera, o spostare la sedia. A gesti come regalare un mazzo da 30 rose. Ti rispondo dicendoti che li rifarei tutti, perché li trovo bellissimi nella loro banalità e scontatezza.

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