“Mondo Borfo”: la sperimentazione grezza e senza compromessi dei Polpo Kid

“Mondo Borfo” è un debutto che afferra l’ascoltatore fin dal primo ascolto e lo trascina in un vortice di suoni crudi e senza compromessi. I Polpo Kid riescono a mescolare garage, surf e psichedelia in un unicum che profuma di sperimentazione pura. La scelta di cantare in italiano conferisce al disco una freschezza unica, distillando l’essenza della tradizione psichedelica senza rinunciare a un tocco di surrealismo. La produzione volutamente grezza, fatta in casa tra garage e soggiorni, aggiunge autenticità, rendendo “Mondo Borfo” un’opera che suona come un manifesto di indipendenza e libertà espressiva.

In che modo avete definito il suono che volevate per Mondo Borfo?

Il disco è il risultato di due anni di prove costanti e di tentativi. Scarti, taglia e cuci, riprese di vecchi brani accantonati. Il sound complessivo è arrivato grazie a questo lavoro e alla ricerca stilistica. È stato un processo abbastanza spontaneo in ogni caso, i brani entrati nel disco sono gran parte dei primi brani che abbiamo scritto preparandoci per suonare dal vivo.

Qual è stata la sfida più grande nel trovare un equilibrio tra caos e coerenza?

È stato il non accontentarsi di vedere un pezzo “girare” o stare in piedi semplicemente. un paio di membri della band sono autentici perfezionisti e hanno sempre voluto trovare soluzioni originali e migliorare ulteriormente pezzi già validi. In questo modo, l’equilibrio si trova.

Cosa distingue, secondo voi, questo disco da altri lavori dello stesso filone?

Sicuramente il fatto di cantare in italiano ha una certa importanza. Ma forse no, è solo rock n roll!

Come avete gestito il confine tra spontaneità e costruzione sonora?

Da un lato dando sempre valore alle jam, dall’altro provando a limare i dettagli cercando soluzioni non scontate ed evitando passaggi “troppo telefonati” per arrivare ai bridge o ai ritornelli.

Che ruolo ha avuto l’imperfezione nella vostra produzione?

Un ruolo decisivo. Perché non siamo virtuosi tantomeno profondi conoscitori della musica, per cui dobbiamo arrangiarci e fare delle imperfezioni un punto di forza.