INTERVISTA AI THE KOLLEGE

Dal 9 maggio 2025 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica “Fucking Dream”, il nuovo singolo dei The Kollege che anticipa l’uscita dell’album d’esordio “Sensibility” prevista per il 16 maggio.

“Fucking Dream” è un brano che nasce dall’esigenza di “risvegliare” chi vive intrappolato in una realtà illusoria, un sogno fatto di illusione, apparenza e culto del denaro.

Dall’altra parte, la band sceglie di combattere questo stato di ignoranza attraverso la musica, la consapevolezza e l’unione con chi condivide il loro percorso. Il brano invita ad aprire gli occhi e a rifiutare una società che si nutre di finzione e superficialità. 

Questo brano è un invito a scegliere la realtà, a guardarsi dentro e a non avere paura di diventare migliori. Nell’ignoranza non c’è preoccupazione, ma noi scegliamo la consapevolezza e l’azione, per costruire un mondo migliore.

Conosciamoli meglio!

Come nasce la vostra passione per la musica e come vi siete armonizzati in una band?

La nostra storia inizia con me e mio fratello Alessandro, che abbiamo sempre condiviso la passione per la musica, grazie ai nostri genitori, entrambi musicisti. Il nostro amico d’infanzia, Pol, è entrato a far parte del progetto fin dall’inizio. Inizialmente, i The Kollege erano un duo di artisti di strada e abbiamo iniziato a suonare per le strade della Liguria, accompagnati da nostra madre, nel 2022: il babbo era in tournée con la sua band.
Proprio dal fatto che lui non c’era quell’estate è nata l’idea, in quanto da quando abbiamo 9 e 7 anni passiamo l’estate a suonare con la family band, noi quattro, sempre come artisti di strada, e di stare fermi non ci andava proprio. Allora abbiamo pensato: perché non farlo solo noi due? L’esperienza è stata così positiva che l’estate successiva l’abbiamo ripetuta, con risultati ancora migliori. A quel punto, abbiamo deciso di creare un progetto più strutturato e completo. Ci mancava solo un bassista, e Pol, conoscendo la nostra musica, ha deciso di imparare a suonare il basso. Ci siamo incontrati per jammare e, a settembre 2023, abbiamo iniziato a provare insieme una volta a settimana. A maggio 2024 abbiamo fatto la nostra prima esibizione live e quell’estate siamo partiti come artisti di strada per due mesi, con un enorme successo.
Ecco come sono nati i The Kollege: un trio nato da un’amicizia, da un forte entusiasmo e da tante risate.

Raccontateci del vostro singolo “Fucking Dream” e qualcosa del vostro album “Sensibility”

Il concept alla base di questo brano nasce dall’esigenza di “risvegliare” chi vive intrappolato in una realtà illusoria, in un fucking dream fatto di corruzione, apparenza e culto del denaro. Un sogno finto, ma talmente radicato da diventare una vera e propria dipendenza per chi vi è dentro. È una canzone che racchiude l’essenza della nostra lotta: contrastiamo l’odio e l’indifferenza con l’amore, con la positività e con la sensibilità, le armi più potenti e destabilizzanti per chi preferisce vivere nell’ombra del cambiamento, dove è più facile non porsi domande e vivere senza pensieri.
Qui troviamo il legame con l’album Sensibility: tutti i pezzi si concentrano proprio su questi concetti, che vorremmo siano più chiari possibile. Il sound del disco è, secondo noi, tutto nuovo: riprende molte cose del passato, ma tutte lette in chiavi diverse. È un viaggio. Non ci cimentiamo su un singolo genere, proviamo a unire tante influenze, senza andare mai fuori contesto.

A quale brano vi sentite maggiormente legati e perché?

Il brano a cui siamo maggiormente legati è Mary, perché racchiude parole molto delicate e scelte con grande intensità emotiva e attenzione. Mary è una prostituta, simboleggia chi in questa società è considerato uno “scarto”, chi in questa società non si sente mai a suo agio a causa di una morale altrui. Mary vive, ama, piange, odia e sorride, come tutti. Si rivolge a queste persone, quindi a tutti, compresi noi stessi. Siamo tutti Mary, siamo tutti vittime.
È un pezzo delicato, che non si può ascoltare in modo superficiale. Ci siamo legati forse anche per il modo in cui è nata: eravamo in montagna, isolati dal mondo e da internet, ci siamo messi sugli strumenti una sera e abbiamo trovato questi accordi, su cui poi abbiamo aggiunto le diverse parti. È stato un momento magico e abbiamo capito fin da quel momento che questa canzone sarebbe stata qualcosa di importante.

Che tipo di musica ascoltate? Con quale artista del panorama nazionale e internazionale sognate di collaborare? La musica che ascoltiamo varia moltissimo. Il punto comune sono sempre i Pink Floyd: per tutti e tre sono il massimo punto di riferimento. Altrimenti variamo, ma ci completiamo a vicenda. Se ci mettiamo insieme, le influenze sono rock, blues, funk principalmente, ma anche reggae, pop e rap.
A livello nazionale, il nostro sogno è collaborare con Mace: amiamo la sua visione della musica e il modo in cui la fa e la interpreta. A livello internazionale, non ci abbiamo mai pensato in realtà. Ci piacciono molto gli Arctic Monkeys e i Greta Van Fleet, e con loro sicuramente sarebbe figo collaborare

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Il futuro dei The Kollege è luminoso e pieno di positività, indipendentemente dai traguardi raggiunti. Con questo album abbiamo realizzato il nostro traguardo e progetto più grande e bello finora, ma siamo già proiettati verso il futuro. Siamo certi di continuare a scrivere nuova musica e, soprattutto, a suonare dal vivo, davanti al nostro pubblico. Il nostro obiettivo è continuare a emozionare chi ci segue e a emozionarci noi stessi. Finché riusciremo a farlo con sincerità e passione, saremo sulla strada giusta. Nel futuro, ci attendono sorrisi, duro lavoro, umiltà e la costante ricerca della qualità.