INTERVISTA- Paola Nicolò con “Vertigini confuse” canta il coraggio di restare sé stessi

Sincera, intensa, vulnerabile. In questo album Paola Nicolò raccoglie emozioni taciute, visioni nitide e storie vissute. Un percorso di consapevolezza che parte dalla paura e arriva alla speranza. Un’intervista autentica, dove ogni parola rispecchia il desiderio di vivere e creare senza compromessi.

Bentrovata, Paola. L’album Vertigini Confuse” ricopre un ruolo importante all’interno della tua carriera musicale?

Vertigini confuse rappresenta sicuramente un altro traguardo raggiunto, ma soprattutto una presa di coraggio non indifferente. Dopo l’album “Emisferi Concentrici” pubblicato nel 2022 con il nome d’arte di Armundì, l’etichetta Miseria e Nobiltà Sas di Francesco Monteleone e Pasquale Lacquaniti insieme a Utopia Records di Milano mi propongono di partecipare al Bando nuove produzioni discografiche 2023/2024 del NUOVOIMAIE.  Con grande soddisfazione la bozza del progetto risulta idonea e piano piano i pensieri e i versi che fino a quel momento avevo tenuto in un cassetto possono finalmente sbucare fuori ed essere ascoltati. Un grazie di cuore devo dirlo ai miei due compagni di avventura Teddy Condello chitarrista dell’album e autore insieme a me del brano Leo e Fortunato Serranò che magistralmente si è occupato di registrazione e arrangiamenti dando anche il suo contributo di musicista al Basso, Piano, Synt e percussioni, la loro presenza nei progetti che mi riguardano è diventata ormai un must, collaborare con loro mi da sicurezza e fiducia. Squadra vincente non si cambia. Guest star dell’album la mia cara amica Roberta Sainato che con la sua preziosa partecipazione al piano, nel brano “Pensieri di una notte insonne”, ha viaggiato insieme a me verso i sognanti palchi di Broadway.

Che valore hanno, per te, le canzoni di Brunori Sas?

Immenso. Ho conosciuto i testi e le musiche di Dario Brunori in un periodo molto confuso della mia vita, un periodo in cui a fatica riuscivo a trovare il lato positivo di ciò che mi capitava. Era un periodo in cui subivo un pò gli eventi che mi si presentavano senza riuscire a ribellarmi e le sue canzoni mi hanno messo di fronte alla realtà che stavo vivendo con senza sconti. La sua ironia e la sua profonda analisi anche del lato più buio di ogni essere umano mi ha fatto sentire meno sola e speranzosa. E’ incredibile come canzoni di altri, scritte in momenti specifici della loro esistenza rappresentino alla perfezione sentimenti condivisi anche da te. Ecco perché ho deciso di inserire Il costume da Torero, perché “la realtà è una merda…ma non sarò mai abbastanza cinica da smettere di credere che il mondo possa crescere se non parto da me”.

Nell’album, ci sono echi delle tue esperienze personali?

Come in ogni lavoro che faccio cerco di raccontare una parte di me, le mie sensazioni, le mie esperienze nel modo più sincero possibile e se qualcuno ascoltando le mie canzoni ne condivide l’anima non può che rendermi felice.

Se dovessi racchiudere l’essenza del disco in tre parole, quali sarebbero?

Coraggio, allegria, verità.

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