“Ostaggio”: Ibrido racconta la sua rinascita attraverso la fede

“Ostaggio” è il nuovo singolo di Ibrido, un brano che nasce da un profondo momento di smarrimento e rinascita. Ibrido racconta come un incontro spirituale con Dio, durante il periodo più buio della sua vita, gli abbia permesso di superare traumi passati. La fede ha sostituito la dipendenza dagli altri, portando a una visione completamente nuova della realtà.

Nel brano, il verso “Lucifero sa cosa ti manca” rappresenta la lotta tra il male e la speranza, con Lucifero che incarna la distruzione opposta alla luce divina. “Ostaggio” diventa così un atto di liberazione emotiva, un regalo che Ibrido ha fatto a sé stesso per affrontare il proprio dolore e trovare un nuovo scopo.

In Ostaggio racconti un momento di smarrimento profondo: cos’è stato per te il punto di rottura che ha dato origine a questo brano?
Il punto di rottura è stato l’incontro spirituale con Dio in uno dei momenti peggiori della mia vita.
Ero arrivato al limite e mi sono accorto che, in quei momenti, l’essere umano non è più una garanzia.
Non tutti sono disposti ad ascoltarti, a rispondere al telefono la sera tardi, o anche solo a prendere un caffè.
A un certo punto, ho affidato i miei pesi a Lui e, per la prima volta nella mia vita, ho avvertito un cambiamento significativo.
Alcuni traumi che mi portavo dall’adolescenza non pesavano più allo stesso modo.
Parlo di situazioni che nessuno è stato in grado di guarire, nemmeno la psicoterapia.

Come hai vissuto il passaggio dal dipendere dagli altri all’affidarti esclusivamente alla fede?
All’inizio non è stato facile, venivo da un periodo in cui lo scetticismo dominava la mia vita.
La prima a parlarmi di Dio è stata la mia ragazza, nel 2022.
Come per tutte le cose, ci è voluto tempo per comprendere cosa significasse avere fede e affidare tutto a Lui.
Poi, col passare dei mesi, ho iniziato a vivere la realtà in modo completamente diverso: ciò che prima chiamavo “un caso” è diventato parte del processo.

Il verso “Lucifero sa cosa ti manca” è molto forte: cosa rappresenta per te questa figura all’interno del brano?
Lucifero è la figura opposta a Dio, che vuole solo caos e distruzione
Ha studiato ognuno di noi fin dal primo giorno, sa come ragioniamo, sa cosa ci fa male, sa dove attaccarci, conosce i nostri punti deboli e tenta di sfruttare tutto questo per distruggerci
Molti si chiedono come possa esistere un Dio in un mondo come questo ma la risposta è che Lui non ha creato il male, anzi, quest’ultimo è proprio l’assenza di Dio. Siamo stati creati liberi, il mondo è stato dato in mano all’uomo e tutto quello che vediamo oggi è il frutto delle scelte che l’essere umano ha preso.

Quanto ti è costato emotivamente scrivere e pubblicare una canzone così intima?
Paradossalmente è stata una sorta di liberazione, un regalo che ho fatto a me stesso.
Come dico sempre, Michael a differenza di Ibrido si sarebbe tenuto tutto dentro.

Dopo aver scritto Ostaggio, hai avuto modo di vedere il tuo dolore sotto una luce diversa?
Assolutamente sì.
Prima di intraprendere questo percorso, ero succube di un passato burrascoso e pieno di domande a cui non avevo mai trovato una risposta.
Oggi sono consapevole che nessun dolore è vano, ogni prova è collegata a uno scopo ben preciso anche se spesso non ce ne rendiamo conto in quei momenti.