“Margherite” di Anita Brightfly: la forza gentile dell’elettronica cantautorale

Un EP che unisce introspezione e pulsazioni pop in un racconto sonoro coerente e potente

Copertina ep margherite anita brightfly

Con Margherite, Anita Brightfly conferma di essere un nome da tenere d’occhio nel panorama della musica indipendente italiana. Quattro brani per raccontare un mondo interiore ricco, fragile e al tempo stesso determinato. L’elettronica è la pelle del progetto, ma sotto c’è un cuore cantautorale che pulsa con forza.

Il lavoro si apre con “NOI”, un inno all’amore giovane ma consapevole, in bilico tra nostalgia e speranza. “We need love” approfondisce il bisogno d’amore e la paura di perderlo, con una produzione che alterna spazi rarefatti a pieni musicali avvolgenti. “Discriminata” è il brano più diretto e viscerale, quasi un grido pop contro la marginalizzazione. “Paraguay” sorprende con atmosfere latine e una struttura dinamica che porta l’ascoltatore in viaggio.

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La voce di Anita è il collante: calda, a tratti fragile, ma sempre presente. La produzione, condivisa con Edoardo Piccolo, dà equilibrio ai diversi stili. Non c’è un vero filo narrativo, ma ogni brano è un tassello di un percorso artistico coerente, dove le influenze si amalgamano in un’identità definita.

Margherite è un EP elegante, curato, capace di coinvolgere senza mai cercare l’effetto facile. Una prova di maturità artistica per una cantautrice che ha fatto della libertà creativa il proprio manifesto.

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