INTERVISTA-“Restless Analogue” dei Grimace of the White Fly: un grido autentico

La band debutta con un brano che denuncia l’alienazione digitale, ma offre anche uno spiraglio di salvezza: ritrovare l’umano nascosto sotto strati di pixel. Un alternative rock vibrante e diretto, che trasforma il disagio in energia sonora e parole taglienti.

Ragazzi, è un piacere avervi qui. “Restless Analogue” ricopre un ruolo importante all’interno della vostra carriera musicale?

Assolutamente sì, dato che rappresenta il nostro esordio musicale, un’esigenza priva di preconcetti nata dalla pura passione e voglia di mettersi in gioco.

Credete che la tecnologia abbia distrutto la comunicazione? C’è una via d’uscita?

Diremmo piuttosto che la tecnologia ha portato indubbiamente ad uno sviluppo delle comunicazioni interpersonali, il modo in cui questo può influire su di noi dipende da come consapevolmente o meno ne facciamo uso.

Da dove nasce l’idea dell’EP “Inconcrete”?

“Inconcrete” è un sogno lucido, una narrazione frammentaria tra quiete e tensione,che lascia spazio all’ascoltatore per identificarsi e riflettere sulle proprie esperienze.

Interamente autoprodotto durante l’estate del 2024, l’EP evidenzia lo spirito indipendente del gruppo. È la risposta all’esigenza di esprimerci artisticamente.

Quali motivi vi hanno spinto a comporre musica?

Pensiamo che la musica sia il medium attraverso il quale riusciamo a esprimerci al meglio.

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