INTERVISTA-“Battito d’aprile”: il viaggio musicale di Francesco Rinaldi

Un brano sincero, imperfetto e per questo reale: Francesco Rinaldi ci porta tra ossimori e immagini contrastanti per esplorare l’infatuazione e i suoi contrasti. Un salto nel vuoto fatto di passioni e riflessioni, per ritrovare se stessi e raccontarsi senza maschere né filtri.

Bentrovato, Francesco. “Battito d’aprile” è strettamente collegato al brano “Situazione Complicata” di Lucio Corsi?

Eccomi, grazie per la domanda, Battito d’aprile tratta un tema che sicuramente si trova in Situazione complicata di Lucio Corsi, artista che ammetto non conoscevo prima di Sanremo ma che già stimo molto, in quella canzone si ironizza su quanto essere impegnati in un altro rapporto può essere visto come un difetto per chi nutre un desiderio, ma in Battito d’aprile ho voluto sottintendere che il difetto potrebbe anche essere di chi non ha l’audacia di esporsi quando c’è l’occasione.

Quali emozioni prevalgono all’interno del singolo?

Le emozioni che prevalgono sono contrastanti perché si riferiscono a situazioni in cui vi è un una grossa attrazione fisica e mentale, una forte voglia di trasgredire alle convenzioni, alla moralità, ma al contempo il disagio e la frustrazione di chi non può godersi un rapporto senza sentirsi sporco.

Credi che la musica sia uno dei mezzi più efficaci per fare breccia nel cuore delle persone?

Assolutamente sì, credo che la musica sia uno dei migliori modi di trasmettere qualcosa anche per superare momenti difficili, ma soprattutto credo che la musica abbia la capacità di trasmettere emozioni ed arrivare all’attenzione di chi si accorge di poter essere il senso che unisce tutto o magari soltanto un pezzo del puzzle.

Secondo te, i sentimenti vengono repressi dalla società odierna?

Onestamente ho una visione personale sui pro e i contro del progresso della società, ma volendo attenermi alla domanda, i sentimenti non li potrà cambiare una società, si parla di istinti primordiali, ciò che cambia di sicuro questa società è solo il modo in cui poterli esprimere o magari reprimere per paura di fare qualcosa di sbagliato, ma chi è davvero in grado di dire cosa e giusto o sbagliato?

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