INTERVISTA-“Baby” di Oissela: l’urlo di un cuore ferito

Oissela firma un singolo che è un viaggio tra dolore, incomprensioni e desiderio di riscatto. Con uno stile pop contemporaneo dal respiro internazionale, l’artista abruzzese racconta il momento più difficile di una relazione, trasformando la sua esperienza personale in musica autentica e potente.


Oissela, è un piacere averti qui. “Baby” ricopre un ruolo importante all’interno della tua carriera musicale? 

Ciao ragazzi, un piacere essere qui. BABY per me è stata una vera rivoluzione. La prima volta che ho deciso di non farmi più problemi con il giudizio altrui, e di dire: “Ok, questo è il mio momento”. Ora mi sento rinato, come se avessi trovato la chiave per fare musica che non è solo un po’ di suono, ma ha un messaggio. Alla fine, se non hai niente da dire, che senso ha fare musica, giusto?

È possibile uscire dalle dinamiche tossiche di una relazione? Se sì, in che modo?

Parliamo un po’ di relazioni. Uscire da una relazione tossica è più difficile che vincere alla lotteria senza comprare il biglietto. Egoismo, possessività, roba che ti fa pensare “ma che stiamo facendo?”. Lo dico da uno che ha vissuto abbastanza di tutto da diventare praticamente un esperto di relazioni sbagliate. Ora so perfettamente cosa funziona e cosa no. E sì, sono ancora in fase di crescita, ma ve lo dico: sono già avanti rispetto alla media. Non voglio fare il saggio, ma qualche lezione l’ho imparata.

Il segreto per una relazione che funziona è semplice: affrontiamo i problemi insieme, con lucidità. Ma, sapete, nella realtà è più difficile di quanto sembri. È come cercare di giocare a scacchi con un tipo che fa solo mosse casuali. Però ci provi, no? 

Vorresti trasmettere un messaggio particolare ai tuoi ascoltatori?

E ai miei ascoltatori voglio solo dire una cosa: non importa chi ami o chi ti piace, l’importante è capirsi, rispettarsi. E questa è la cosa che sto ancora cercando di capire, ma vi prometto che ci sto arrivando. 

A suon di sbagli.

Da dove nasce la tua passione per la musica?

La mia passione arriva dai grandi: rap anni 2000, Stati Uniti, Italia, Europa. Non solo rap, anche pop. Perché se vuoi che la tua musica faccia scalpore, devi mischiare tutto. E il mio sogno? Semplice: Stromae, The Weeknd, e ovviamente quei mostri sacri del rap italiano come Club Dogo, Sfera, Lazza… Ma non è un sogno da bambino. Io gioco per vincere. E non vi dico altro. Quando arriverà il momento, lo saprete. E credetemi, sarà LEGGENDARIO. 

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