Dietro la seta e il pizzo si nasconde una corazza. Lingerie, il brano d’esordio di Maiisha, è una dichiarazione d’intenti in forma di veleno profumato: dolce solo all’apparenza, letale nei contenuti. Prodotto da Mirò BR Productions con distribuzione ADA Music Italy, il singolo si presenta come un affondo senza mediazioni nella psicologia di una donna che ha subito un torto e sceglie di non subirne altri.
La narrazione non concede alibi né indulgenze. L’amante descritta da Maiisha è figura pienamente consapevole del proprio ruolo, ma non disposta ad accettarlo passivamente. Il tradimento non la svuota, ma la carica: è miccia e benzina. La vendetta, in questo scenario, non è più un’oscura pulsione ma un gesto politico, un’affermazione di identità. In un contesto in cui l’amore continua spesso a essere scritto al maschile, Lingerie lo ribalta parola per parola, nota per nota.
Musicalmente, il brano mescola atmosfere contemporanee con una produzione curata, che accompagna l’interprete nella sua metamorfosi da vittima apparente a soggetto attivo, feroce, dominante. L’immagine finale è quella di una donna che si spoglia solo per rivelarsi invincibile: la lingerie non come ornamento, ma come simbolo di una femminilità strategica, che non chiede permesso ma lascia il segno — permanente, inesorabile.
“Lingerie” è un brano potente, che ribalta l’immaginario classico dell’amante fragile e silenziosa. Da dove nasce l’urgenza di raccontare una figura femminile così determinata e vendicativa?
Troppo spesso, nelle storie d’amore complesse, l’amante è dipinta come un’ombra silenziosa, fragile, quasi rassegnata al suo ruolo marginale. Con Lingerie abbiamo voluto raccontare di una donna che invece prende in mano la situazione e restituisce il colpo.
Non si tratta di una storia autobiografica ma nasce dal racconto di una conoscente, che ha vissuto un’esperienza simile. Il suo modo di reagire, la sua forza nel trasformare il dolore in un atto di rivalsa, mi hanno colpito profondamente.
Così, insieme al mio team di lavoro, ho sentito il bisogno di trasformare tutto questo in musica per lanciare un messaggio chiaro: le donne non devono restare in silenzio né accettare il ruolo che viene loro imposto.
La frase “Anche oggi tu non dirai di noi, ma è diverso questa volta” sembra racchiudere una svolta nella narrazione. Cosa rappresenta per te questo “diverso”?
Questo “diverso” rappresenta una scelta coraggiosa: la protagonista di Lingerie decide di lasciare un segno indelebile nella vita del traditore e le calze di nylon, insieme alla lingerie, ne diventano il più importante simbolo visivo.
Hai scelto di usare la lingerie come simbolo visivo e narrativo: un elemento di seduzione ma anche di potere. Quanto conta il corpo nella tua musica?
Il corpo, nella mia musica, è come un dettaglio sartoriale: non è l’abito intero, ma quel tocco che completa l’insieme. La mia espressione artistica vive di parole, suoni ed emozioni e la femminilità è solo una delle tante sfumature con cui scelgo di raccontarmi. Non è mai un obbligo, né un limite, ma una forza che si manifesta come e quando voglio io.
Il brano è un inno alla rivalsa, ma anche un racconto intimo. Com’è stato scrivere qualcosa di così viscerale?
Ricordo quando abbiamo ascoltato il beat, io e gli altri autori. Eravamo già tutti pienamente convinti che ne sarebbe nato qualcosa di meraviglioso. Per ragioni che soltanto l’irrazionale creatività sa dare, l’immagine più insistente che ci appariva nella mente era quella di un’auto, nel pieno della notte e una “coppia”, una coppia appunto, tra virgolette, perché momentanea, provvisoria, e questa enorme voglia di essere messi al primo posto, ma con la consapevolezza che resteremo sempre secondi, sempre “supplenti”, sempre “vice” e mai capi. Da questa presa di coscienza la protagonista decide di attuare una vendetta, non per “tenersi l’uomo” a discapito dell’altra donna, ma abbandonando completamente la situazione dopo mille, inesaudite promesse. Togliersi la Lingerie e lasciarla là dove l’amore si è consumato è anche un po’ un atto simbolico, uno spogliarsi della situazione scomoda ed andare verso una Vita appagante.
C’è un messaggio preciso che speri arrivi a chi ascolta “Lingerie” per la prima volta?
Mi piacerebbe che chiunque ascolti Lingerie percepisca forza e consapevolezza. È una canzone che ribalta i ruoli: non c’è una vittima rassegnata, ma una protagonista che prende in mano la situazione. Il messaggio è chiaro: nessuno deve accettare un ruolo imposto, soprattutto quando fa male. Voglio che chiunque si sia sentito messo da parte trovi in questa storia la voglia di reagire, con eleganza ma senza paura.