Dal 28 marzo 2025 è in rotazione radiofonica “UP”, il nuovo singolo di Francesca Palamidessi estratto dal nuovo ep “Wisteria” (PLUMA dischi).
“Up”, la penultima traccia dell’EP “Wisteria”, è una canzone multi-genere in cui la protagonista si rivolge alla sua sé bambina, esortandola a fidarsi dell’istinto e a dare priorità ad esso rispetto alla ragione e ai condizionamenti esterni. Il brano è scritto, interpretato e prodotto dall’artista, così come l’intero EP. Il tema centrale è incoraggiare chi lotta contro le proprie emozioni a usarle positivamente per costruire un futuro solido basato su valori autentici, piuttosto che soddisfare le aspettative altrui o ignorare i segnali interiori. La canzone invita alla spontaneità e riflette la stessa spontaneità creativa dell’intero lavoro musicale.
Conosciamo meglio l’artista!
Come e quando nasce la tua passione per la musica? Raccontaci della tua formazione
musicale?
Suono da quando ho memoria. Mio padre è un eccellente chitarrista classico, per cui già
dalla primissima infanzia mi ha fatto fare esperienze nella musica. Ho iniziato nella
classica, prima con il pianoforte, poi con il violino. Verso i 16 anni ho iniziato a cantare, e
appena dopo a studiare jazz (canto e pianoforte), fino alla laurea al Conservatorio.
Ho sempre scritto musica, sin da piccola: avevo anche un pc e una tastiera midi, per cui
anche i miei esperimenti di produzione musicale sono iniziati tanto tempo fa!
Per finire, ho studiato musica elettronica ed ingegneria del suono, laureandomi nel 2016
con una tesi sull’interazione fra voce ed elettronica (che è poi ciò che faccio ancora oggi).
Qual è l’esperienza musicale, l’evento o la collaborazione cui sei maggiormente legata e che ti ha dato più emozioni?
Ricordo con particolare emozione la presentazione del primo disco di una mia band
precedente, i Monkey Tempura, all’Auditorium Parco della Musica, e il mio primo concerto
grande, l’Arena di Verona con Calcutta nel 2018.
Raccontaci del tuo EP “Wisteria” e del tuo singolo “Up”
L’EP è un lavoro multimediale un po’ sui generis: le dieci tracce di cui si compone sono
parte di un unica grande traccia di 11 minuti, con scenari che si succedono rapidamente.
Wisteria è anche un art-video che racconta il rapporto fra passato, presente, e futuro, e la
mia visione del concetto di scelta. E’ un inno alla spontaneità e al seguire l’istinto,
rimanendo fedeli a se stessi. Up è la traccia che più di tutte racchiude questo significato: si
tratta di una canzone multi-genere, con tante influenze diverse, un dialogo del sé presente
con il sé bambino.
Ho curato ogni cosa, dalla scrittura, agli arrangiamenti, alla produzione, mix, master, e ho
diretto e montato il video: volevo, come suggerito dal testo di Up, rimanere fedele il più
possibile con la mia visione dell’arte e del mondo in generale.
Quanto c’è di autobiografico nel tuo lavoro e che tipo di messaggio vuoi mandare a chi ti ascolta?
La mia musica è sempre legata a temi profondi ed emotivi, sono una persona che pensa e
sente molto e che utilizza la creazione artistica per comprendere il mondo (esteriore ed
interiore). Quindi tutto è in un certo senso autobiografico.
Voglio diffondere un messaggio positivo, di accettazione di sé, voglio invitare le persone a
prendersi cura delle cose veramente importanti, e soprattutto a non aver paura dell’unicità.La mia musica è sempre legata a temi profondi ed emotivi, sono una persona che pensa e
sente molto e che utilizza la creazione artistica per comprendere il mondo (esteriore ed
interiore). Quindi tutto è in un certo senso autobiografico.
Voglio diffondere un messaggio positivo, di accettazione di sé, voglio invitare le persone a
prendersi cura delle cose veramente importanti, e soprattutto a non aver paura dell’unicità.
Qual è la caratteristica della tua musica che ti rende a tuo parere unica e sempre
riconoscibile?
Il fatto che sia difficilmente definibile all’interno di un genere musicale definito.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente lavorare ad un prossimo disco (l’ultimo, Madreperla, è del 2023) e
concentrarmi allo stesso tempo sul live, che è una parte importante del mio lavoro. Sto
aprendo gli orizzonti a svariate collaborazioni con altri artisti, visto il lavoro estremamente
solitario degli ultimi anni. Spero di arrivare, perfino con un genere così di nicchia, a sempre
più persone, quelle che subiscono il fascino della musica fatta in libertà, unica, capace di
cambiare forma, e soprattutto fatta con spirito artistico e non commerciale.