Lottare per restare veri: Raspa pubblica il nuovo singolo “Backstage”

Con “Backstage”, Raspa firma un manifesto di determinazione, autenticità e critica consapevole. Il brano mette al centro la figura dell’artista che, lontano dai riflettori, continua a credere nel proprio sogno con coraggio e coerenza. Un testo schietto, che parla di ostacoli affrontati senza compromessi e che si fa anche portavoce di un messaggio forte: se non hai nulla da dire, taci. In questa intervista Raspa ci accompagna nel cuore del suo nuovo pezzo, raccontando la genesi del brano e cosa significa, oggi, restare autentici nella scena rap.

“Backstage” è un brano che non fa sconti: diretto, schietto, quasi un manifesto. Quando hai capito che questo pezzo doveva nascere proprio così, senza mezzi termini?
Io sono sempre stata una persona schietta e diretta quindi diciamo che questo pezzo è stato scritto così forse in maniera involontaria perchè di base tutti i miei brani sono molto diretti, è un mio tratto distintivo.

Nel brano metti al centro la determinazione, ma anche la critica a una scena rap spesso svuotata di contenuti. Quanto è difficile, oggi, restare fedeli a sé stessi in un ambiente così competitivo?
Io credo che in realtà non sia così difficile rimanere fedeli a sè stessi, basta volerlo.
Poi a volte si “cambia” per entrare nel mercato ma potrebbe essere solo una strategia per entrarci appunto, per poi tornare a fare ciò per cui hai iniziato.

Parli di “ossigeno” quando ti riferisci al rap. C’è stato un momento in cui ti è mancato? E se sì, come lo hai ritrovato?
Diciamo che l’ossigeno manca spesso. Spesso ho dei momenti di down in cui mi chiedo perchè io lo stia facendo ancora nonostante tutte le porte chiuse e il non arrivare da nessuna parte, però so anche che fa parte del gioco…. Un po’ Come il blocco dello scrittore, basta aspettare e poi ti ritorna la fantasia per scrivere.
Ne sono quindi consapevole e l’ossigeno lo ritrovo facendo ciò che più mi piace, esibirmi live e sfogarmi attraverso la scrittura dei miei testi.

Il riferimento alla scena di Eddie Guerrero in “Smackdown” è inaspettato e potente. In che modo quella scena ti rappresenta davvero, nella tua quotidianità artistica?
Mi rappresenta perchè credo in ciò che faccio e lo porto nella mia quotidianità, anche fuori dal palco.

Hai mai pensato che la tua musica potesse essere “troppo vera” per alcuni ascoltatori? Come affronti la possibilità di non essere sempre compreso?
Le persone vogliono la verità a parer mio, poi che sia troppo vera e non piaccia è una questione di gusti. Io credo che essere veri sia la cosa migliore da fare sia per farsi conoscere che per mandare dei messaggi a chi ti ascolta che magari possono aiutare.
Sicuramente non verrò sempre compreso a pieno perchè ognuno interpreta la canzone a proprio modo se non ha una spiegazione sotto mano dall’artista e una cosa bella è anche proprio questa, il fatto che ognuno abbia una sua interpretazione.