Lo attendevamo già da un po’ di tempo, e adesso è ufficiale: Myky presenta il suo nuovo singolo Walking on the Sea.
Ma cosa dobbiamo aspettarci da questa canzone?
Il titolo – Walking on the Sea – sembra enunciare un’impossibilità: a chi è concesso di camminare sul mare? Myky spiega che la sua canzone “è un viaggio emotivo che parla della lotta interiore tra il desiderio di eccellere e la paura di non essere abbastanza (…). Il titolo è una metafora di quel sottile equilibrio tra forza e vulnerabilità che tutti affrontiamo quando inseguiamo i nostri sogni”.
Camminare sulla superficie del mare, quindi, come metafora della determinazione e della passione che possono rompere i confini del possibile, portarci un passo oltre, vincere il peso che grava sulle spalle e tira al fondo, il peso della paura di non essere all’altezza dei propri sogni.
La struttura melodica variegata e imprevedibile di Walking on the Sea, oltre a valorizzare tutto il potenziale della vocalità di Myky, sposta di volta in volta il focus sulle varie parti della canzone, mantenendo alta l’attenzione sulle numerose suggestioni del testo.
Un testo potente e mai banale che, con la sua veste sonora scanzonata, energica, ritmata, veicola una interessante riflessione sulle sfumature che attraversano il legame dell’artista con il fuoco della sua arte e con le sfide del successo: da un polo la consapevolezza della propria unicità e il bisogno quasi fisico di esprimersi, dall’altro la paura di non riuscire a emergere, a essere visto, riconosciuto, apprezzato.
Ma è la canzone stessa a suggerire un modo diverso, un modo per sopravvivere a questa lotta interiore: il verso che ricorre più e più volte nel testo recita “I want no money no pressure”. In totale controtendenza rispetto a un contesto che misura il successo in termini di riscontro numerico ed economico, Myky sembra suggerire dei parametri alternativi per riconoscere la validità della propria espressione artistica.
Un concetto chiave è quello della crepa nell’armatura. L’immagine dell’artista come guerriero non è nuova nella poetica di Myky. Ma qui “there’s a crack in the armor in my arms around you”.
La crepa rappresenta, sì, la vulnerabilità, ma apre anche la possibilità di uscire dalla corazza e splendere in tutta la propria luce. E non è un caso che il testo identifichi la crepa nell’abbraccio: nell’amore che rende umani, e pertanto vulnerabili e invincibili allo stesso tempo.
Walking on the Sea (Autori: Myky Petillo, Andrea Riso. Arrangiamento: Giuseppe Panza. Voce: Myky Petillo. Voci addizionali: Myky Petillo. Chitarre: Gianmarco Pandolfi. Registrato da Valerio Liberati presso RB Music; Mix&master: Marco Strada; Prod. RB Music) uscirà il 7 marzo su tutte le piattaforme digitali, insieme al videoclip, firmato ancora una volta dalla regia sensibile, visionaria e di impatto di Elio Brusco. In scena con Myky le energiche coreografie di Luca Di Prisco (Lou Simba) danzate da Giada Strazzullo, Fabiana Santoro, Luca Mormile, Lucia Moccia, Matt Patruno, Erik Riccardi.