Giulia Museo ci racconta “Tu ci sei”, il suo nuovo singolo

Tu Ci Sei Cover

Ciao Giulia, grazie per aver accettato la nostra intervista per Diffusioni Musicali! “Tu ci sei” è il tuo nuovo singolo: ci racconti la prima volta che hai suonato o cantato il ritornello di questa canzone e quale sensazione hai provato?

    Ciao e grazie a voi per questa opportunità! La prima volta che ho cantato il ritornello di Tu ci sei è stata un’emozione indescrivibile. Ero in studio con Luigi Tarquini, e quando finalmente ho cantato quel ritornello, c’era una sensazione di liberazione. Mi sono sentita completamente in sintonia con le parole e con la melodia. Il brano aveva finalmente preso vita e il suo messaggio di speranza e forza mi ha dato una sensazione di grande autenticità. È stato uno di quei momenti in cui ho capito che la canzone avrebbe avuto un impatto forte, non solo su di me, ma anche su chi l’avrebbe ascoltata.

    Scrivi di un amore tossico, ma anche del ritrovare se stessi. Quanto di Giulia c’è in questo brano a livello autobiografico e quanto, invece, proviene dall’osservazione del mondo che ti circonda?

      In Tu ci sei c’è sicuramente una parte di me, ma non si tratta esclusivamente di un racconto autobiografico. La tematica delle relazioni tossiche è qualcosa che va oltre l’esperienza individuale, ed è proprio questa universalità che mi ha spinto a scrivere la canzone. C’è sicuramente una parte di Giulia che emerge nelle emozioni che ho voluto trasmettere, ma ho voluto anche raccontare storie che ho ascoltato, osservato, e che molte persone vivono ogni giorno. Il processo creativo per me è sempre una fusione di ciò che ho vissuto e di ciò che vedo intorno a me. Tu ci sei è quindi un po’ una sintesi: il dolore di una relazione tossica, ma anche la forza che si può trovare nel ritrovare se stessi, che è un percorso che riguarda tutti, in vari modi.

      Parlaci del tuo lato umano: quali valori cerchi di portare avanti nella vita di tutti i giorni e che inevitabilmente si riflettono nella tua musica?

        Nel mio lato umano cerco sempre di vivere con sincerità e rispetto, sia verso me stessa che verso gli altri. Credo fortemente nell’importanza dell’autenticità, nell’essere fedeli a ciò che siamo davvero e nell’ascoltare e supportare gli altri. Questi valori sono fondamentali nella mia vita quotidiana e naturalmente si riflettono nella mia musica, che è sempre un riflesso della mia verità interiore. Inoltre, cerco di portare avanti l’idea che la musica debba essere uno strumento di crescita, di consapevolezza e di supporto reciproco. Per me la musica è anche un modo per aiutare gli altri a sentirsi meno soli, a trovare conforto e forza nelle parole e nelle melodie. Sono valori di speranza, empatia e resilienza che sono sempre presenti nei miei brani.

        Quanto è stato importante il contributo di Francesco Marrone e Luigi Tarquini nel dare la forma finale a “Tu ci sei”?

          Il contributo di Francesco Marrone e Luigi Tarquini è stato fondamentale per dare forma a Tu ci sei. Con Francesco, la parte creativa e di scrittura è stata intensa e stimolante. Ci siamo trovati subito sulla stessa lunghezza d’onda e abbiamo lavorato insieme per scegliere le parole giuste che potessero raccontare la storia in modo autentico. Luigi, invece, ha portato la produzione musicale a un altro livello. Ha saputo tradurre le emozioni che volevamo trasmettere con il brano in un sound che fosse allo stesso tempo potente e delicato. È stato davvero un lavoro di squadra, dove ognuno ha messo il proprio tocco e la propria visione, e il risultato finale è il frutto di questa sinergia.

          Ci piace approfondire anche l’aspetto tecnico: come hai affrontato le registrazioni del brano nello studio di ALTI Records e cosa ti ha colpito di più di questa esperienza?

            Le registrazioni di Tu ci sei nello studio di ALTI Records sono state un’esperienza fantastica, non solo professionale, ma anche umana. Lavorare con Luigi Tarquini è stato molto più di un semplice processo tecnico: c’è una grande amicizia tra noi e questo ha reso il tutto ancora più speciale. Oltre alla qualità del lavoro in studio, è stato importante sentirsi liberi di esprimere ogni emozione, creando insieme qualcosa di vero e autentico.

            Per concludere, quale sarebbe la tua speranza più grande riguardo l’impatto che “Tu ci sei” potrà avere su chi la ascolta?

            La mia speranza più grande è che Tu ci sei possa essere una canzone che dà forza a chi l’ascolta. Vorrei che chiunque si senta intrappolato in una situazione difficile, come una relazione tossica, trovasse in questo brano un piccolo spunto di speranza, un incoraggiamento a credere che è possibile riscoprire se stessi e ritrovare la propria forza. Se questa canzone riuscisse a fare anche solo un po’ di bene a qualcuno, sarebbe un sogno che diventa realtà.

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